Lo spot della Schlein contro l'Italia: "Bloccano le leggi anti omofobia"

La segretaria Pd canta "Bella ciao" in corteo. La trasferta del campo largo

Lo spot della Schlein contro l'Italia: "Bloccano le leggi anti omofobia"
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Ciò che tutto il resto divide, lo unisce il Pride di Budapest, che era stato vietato dal premier dell'Ungheria Viktor Orbán. E, così, magicamente il campo largo si ritrova al gran completo nella capitale magiara.

Per un sabato pomeriggio il centrosinistra archivia le spaccature che lo percorrono su tutti i temi, dalla politica estera al lavoro, e si compatta a Budapest. La segretaria del Pd Elly Schlein ne approfitta per dipingere un quadro a tinte fosche dell'Italia. "Nel mio Paese, in Italia, si stanno bloccando leggi contro l'omofobia: dobbiamo lottare insieme. La vergogna sono gli omofobi non noi che manifestiamo", attacca.

Il riferimento, con tutta probabilità, è al Ddl Zan, che però è rimasto impantanato in Senato e poi bocciato di fatto, con la cosiddetta "tagliola", dall'Aula di Palazzo Madama il 27 ottobre del 2021. Solo che all'epoca il premier era ancora Mario Draghi, alla guida di un esecutivo tecnico sostenuto da una larga maggioranza, che includeva anche il Pd. E ancora, deviando dal tema dei diritti civili: "La destra europea non si occupa del caro bollette, del costo della vita che è aumentato in tutta Europa, del fatto che i salari in Italia sono i più bassi d'Europa e che non c'è giustizia sociale. Gli interessa solo scegliere un nemico al giorno per coprire il fatto che non hanno risposte ai bisogni delle persone". La segretaria del Pd Elly Schlein saluta i partecipanti, stringe mani, intona Bella Ciao, rispolvera il "No Pasaran" dei repubblicani durante la guerra civile spagnola. "L'amore non si può vietare per legge", aggiunge.

Con lei ci sono una delegazione di Italia Viva, una del M5s, poi +Europa, Alleanza Verdi e Sinistra e il gruppetto di Azione, guidato da Carlo Calenda. "Oggi in piazza a Budapest con oltre 70 parlamentari da tutta Europa, rappresentanti dei partiti popolari, liberali e socialdemocratici per dire sì all'Europa dei diritti e no all'Europa di Orban, ai suoi rapporti privilegiati con Putin e alle sue violazioni dello stato di diritto", dice Calenda, che saluta la segretaria dem alla partenza del corteo. Per Azione, oltre al leader, ci sono i deputati Fabrizio Benzoni e Giulia Pastorella e la vice segretaria Francesca Scarpato. In rappresentanza dei renziani di Italia Viva c'è il senatore Ivan Scalfarotto, che pubblica sui social anche un selfie con Schlein e con gli ex alleati del Terzo Polo, Calenda e Pastorella. +Europa sfila con Matteo Hallissey, mentre sono cinque gli esponenti del M5s, tra cui la vice-capogruppo a Palazzo Madama Alessandra Maiorino e l'europarlamentare Carolina Morace. Per Avs c'è la verde Benedetta Scuderi. E poi una delegazione del Comune di Milano guidato dal sindaco di centrosinistra Beppe Sala. "Il silenzio del governo sul Pride e sui diritti non ci sorprende: è un silenzio che fa rumore", se la prende con il centrodestra la parlamentare europea del Movimento 5 Stelle, Morace. "Se oggi si può vietare un Pride senza conseguenze, domani potrà accadere altrove.

Magari in Italia, dove Giorgia Meloni sembra seguire passo passo il manuale Orbán", è l'accusa dell'eurodeputato del Partito democratico Alessandro Zan,anche lui presente a Budapest. "Il Pride è una battaglia di libertà contro l'autoritarismo. Siamo al fianco di chi lotta per l'uguaglianza", è il commento di Angelo Bonelli, che però non ha partecipato alla trasferta del campo largo.

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