
Primi effetti della caduta del governo Bayrou: il differenziale tra il Btp decennale italiano e il Bund tedesco è ormai pari a quello franco-tedesco. Lo spread Btp-Bund è sceso a 85 punti mentre quello tra decennale italiano e francese si è attestato in chiusura a circa 10 punti con il rendimento italiano al 3,51%, praticamente lo stesso di quello dell'Oat. In mattinata, però, il rendimento dell'Oat decennale transalpino è addirittura salito, seppur di poco, sopra a quello del Btp. Tradotto: per il mercato Parigi risulta essere il Paese dell'area euro con la maggiore rischiosità percepita. All'inizio dello scorso anno lo spread tra Btp e Oat era ben sopra i 100 punti base e si è ridotto costantemente scendendo a circa 40 punti base entro la fine del 2024. Il trend si è confermato quest'anno fino all'azzeramento e al sorpasso seppur temporaneo - di ieri.
L'impatto delle turbolenze si fa sentire soprattutto sul mercato obbligazionario. Le Borse europee, invece, hanno tenuto: in Piazza Affari il Ftse Mib (+0,68%) è stato il migliore del Vecchio Continente grazie anche alla brillante performance del settore bancario, Francoforte ha registrato un leggero calo dello 0,37%, piatta Madrid mentre Londra ha segnato un +0,23 per cento. Anche il Cac40 di Parigi ha retto l'urto guadagnando lo 0,2%, ma aveva già metabolizzato la crisi perdendo molto nelle ultime settimane. Gli investitori ora guardano alla composizione del nuovo esecutivo, all'ipotesi di elezioni anticipate e ad altre due prove da superare. Quella, oggi, della piazza con le proteste con la manifestazione "Blocchiamo tutto!", organizzata da gauche e sindacati che puntano appunto a bloccare il Paese anche con auto-confinamenti, boicottaggi, disobbedienza civile e blocchi stradali. E quella forse ancora più delicata per gli effetti che avrà sul mercato: la prova del rating. Ad aprire le danze sarà, venerdì 12, Fitch che già a marzo aveva ipotizzato il fallimento del governo e lo scenario di elezioni anticipate nella seconda metà del 2025 (attualmente ha un giudizio AA- con outlook negativo). Il 19 settembre si esprimerà Dbrs, il 26 settembre Scope, il 24 ottobre Moody's e il 28 novembre S&P Global che potrebbero complicare le cose per Emmanuel Macron.
In queste date ravvicinate non è escluso che le agenzie rimandino la valutazione sulla Francia, se nel frattempo non verranno prese delle decisioni sul nuovo governo. Ma il rischio di declassamento è dietro l'angolo.In Francia il rapporto debito/pil è passato dal 92% del 2012 al 113% del 2024, e in assenza di interventi politici, potrebbe salire al 128% entro il 2030.