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Stampa straniera e ossessione fascismo: ecco cosa hanno scritto sulla Meloni

Il governo Meloni conquista già l'attenzione della stampa estera. Ma il racconto sulla neopremier ricorre spesso a banalizzazioni e allusioni grossolane al passato

Stampa straniera e ossessione fascismo: ecco cosa hanno scritto sulla Meloni

Un'ossessione chiamata "estrema destra", con quell'aggettivo utilizzato per connotare negativamente l'area politica in questione. E poi l'immancabile "post-fascismo", altro concetto di cui sfuggono esattamente i contorni. Le espressioni utilizzate da certa stampa straniera per raccontare il nuovo governo Meloni hanno talvolta fatto ricorso a una buona dose di semplificazione e di trasandata retorica. Una cosa però è certa: anche all'estero, il ritorno del primato politico in Italia è stato colto. E, assieme a esso, quel desiderio di cambiamento che gli stessi elettori avevano chiesto alle urne.

Le prime pagine straniere sulla Meloni

Così, il giuramento del nuovo governo avvenuto stamani al Quirinale ha conquistato visibilità sulle prime pagine online dei principali quotidiani stranieri. Come già accaduto il 25 settembre scorso per il trionfo del centrodestra. Per una volta, l'Italia è tornata a fare notizia per un esecutivo che fosse finalmente espressione del voto. "Giorgia Meloni, leader di estrema destra, ha prestato giuramento come primo ministro italiano", ha titolato ad esempio il giornale britannico The Guardian, ricordando che la leader di Fdi "è la prima premier donna d'Italia" e che è a capo di "una solida maggioranza". Anche Sky News ha acceso i propri riflettori sul nostro Paese, parlando di "primo governo di estrema destra d'Italia dalla Seconda guerra mondiale". Immancabili, anche in questo caso, i riferimenti un po' grossolani al passato. La Bbc, da parte sua, ha scitto della "ascesa al potere del nuovo primo ministro italiano", definendola "fulminea" e "in parte per fortuna". Descrizione in anche in questo caso sommaria rispetto alla complessità delle vicende politiche italiane degli ultimi decenni.

La reazione della stampa francese

In Francia, Le Figaro ha scritto che Giorgia Meloni e i suoi ministri "hanno formato il governo più di destra ed euroscettico d'Italia dal 1946", sebbene la stessa Europa abbia proprio oggi riconosciuto alla neopremier un atteggiamento collaborativo e ben disposto. Tale aspetto, in compenso, è stato colto da France 24, che per l'appunto ha titolato sui "leader Ue che si congratulano con Meloni, nuova premier italiana". Il giornale dei radical chic parigini, Le Monde, ha altresì definito la Meloni di "estrema destra", spiegando però che il suo governo è "volto a rassicurare i partner dell'Italia". "La nomina di personalità esperte ed europeiste in ruoli chiave segna una forma di continuità, mentre la priorità del nuovo governo è la situazione economica", ha proseguito il quotidiano d'oltralpe. Ancora più a sinistra, Liberation ha scritto: "Postfascismo: il governo di Giorgia Meloni giura davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella".

"Quanto è davvero fascista?"

In Germania, la Suddeutsche Zeitung ha dedicato l'apertura della sua edizione online al giuramento di Giorgia Meloni chiedendosi: "Quanto è davvero fascista?". Domanda forse pensata per acchiappare qualche clic. Nel relativo articolo poi si legge: "La nuova premier italiana è attualmente relativamente moderata nonostante i suoi legami con idee neofasciste. Cosa ci si può aspettare da lei?". La Die Welt ha titolato invece: "La postfascista Giorgia Meloni ha prestato giuramento come prima donna a capo di un governo in Italia", sostenendo che "il leader della Lega Matteo Salvini ha dovuto accontentarsi del ministero delle Infrastrutture". Lo Frankfurter Allgemeine Zeitung ha invece sottolineato come la formazione del nuovo esecutivo sia stata "più veloce del solito rispetto ai tempi dell'Italia".

El Paìs, in Spagna, ha spiegato ai propri lettori che Meloni è "diventata la prima donna a presiedere il Consiglio dei ministri della Repubblica italiana" e ha ricordato che "Fratelli d'Italia, cinque anni fa, aveva solo il 4 per cento dei voti e si accontentava di ruolo di comparsa nella coalizione".

Più banale e orientata la sintesi di El Mundo: "Dal postfascismo di strada al governo italiano".

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