
Un tempo, l'estate, i più la passavano a Capalbio, buen retiro per eccellenza dell'intellighenzia chic che fu. Subito a seguire capatina alla Festa dell'Unità, militanza a suon di salamelle, comizi e bandiere rosse. Infine di nuovo tutti a Roma, chi in sezione chi a lavorare in parlamento. Da qualche anno a questa parte, però, la moda è cambiata. Da quando a sinistra hanno perso ogni contatto con la realtà, ecco infatti che è molto più facile trovarli a bordo di una imbarcazione, a zonzo per i mari, che sulla terraferma.
L'ultima tendenza è la Global Sumud Flotilla. Testimonial d'eccezione: Greta Thunberg che ha convertito l'elettrico nella barca a motore. Niente più venerdì contro il capitalismo sporcaccione (nel senso che inquina), niente più cortei in interrail continuo per l'Europa, niente più predicozzi sul clima al Parlamento europeo. Ora è tutta concentrata sull'operazione umanitaria per Gaza: aiuti alimentari per gli affamati e messaggio politico globale contro l'arci-nemico Netanyahu. Obiettivo: rompere il blocco navale di Israele. Carola Rackete, ex capitana delle Sea Watch 3 ed ex speronatrice di motovedette italiane, ha fatto scuola. E così non stupisce leggere che sono pronti a imbarcarsi anche quattro parlamentari. Di sinistra, ovviamente. Uno di Avs, due del piddì e un cinquestelle. E non è una barzelletta. Zaino in spalla, gomma da masticare contro il mal di mare e kefiah sul cuore, ovviamente.
I corsari del progressismo italiano, marinai ormai espertissimi, sono tanti. Pronti a fendere le onde e sfidare i marosi. Tutti coraggiosissimi, anche davanti alle intemperie. Luca Casarini, per esempio. Prima leader del movimento no global nostrano, oggi l'impegno con Mediterranea. Obiettivo: salvare vite in mare. In un braccio di ferro continuo con i governi (di destra).
Come la traversata pro Pal, anche le "gite" a bordo delle navi ong sono diventate negli ultimi anni una sorta di obbligo (di coscienza) per chi si professa di sinistra. Tanto più dopo che l'alto mar (Mediterraneo) è diventato meta di vipponi, stelle del cinema ed ex ministri. Impossibile dimenticare Richard Gere sulla Open Arms o, senza scomodare l'ufficiale (e gentiluomo) di Hollywood, i politici che, in cerca di opere buone da compiere, si sono mobilitati per l'accoglienza (indiscriminata) degli immigrati e per i porti (sempre) aperti. Anno 2018. Riccardo Magi. A bordo del veliero Astral. Anno 2019. La ciurma s'ingrossa. Oltre a Magi abbiamo Graziano Delrio, Matteo Orfini, Davide Faraone e Nicola Fratoianni a bordo della Sea Watch. Anno 2025. Altro giro, altra delegazione. A capitanarla la piddina Giovanna Iacono. Visita alla nave di Mediterranea sottoposta a fermo amministrativo.
Potremmo anche aver dimenticato qualche marinaio illustre.
Non ce ne vogliano, non lo abbiamo fatto con dolo. Ad ogni modo. Auguriamo sempre buon viaggio. Certi del fatto che è sempre meglio averli in mare a far propaganda, che sulla terraferma o, peggio, in parlamento a far danni.