
Antonio Filosa, neo ad di Stellantis, alla prima conference call sui conti del primo semestre, ha parlato chiaro, facendo soprattutto valere i 25 anni trascorsi all'interno della famiglia Fiat. Un occhio di riguardo che non è passato inosservato. Consapevole dei crescenti problemi geopolitici, ultimo dei quali i dazi al 15% concordati dalla Casa Bianca con l'Ue, e nonostante il testimone fatto di scelte sbagliate ricevuto dal predecessore Carlos Tavares, Filosa non intende "scaricare colpe su qualcuno". E precisa: "Mi piacciono le assunzioni di responsabilità; so cosa guida la performance e il valore dei nostri brand e ho imparato a riconoscere l'importanza delle persone e della nostra cultura". I problemi sul tavolo, ora, a partire dai dazi il cui impatto sul 2025 ammonterà a circa 1,5 miliardi, di cui 300 milioni nel primo semestre. "Da parte nostra - ha spiegato - manteniamo un forte e costante dialogo con i legislatori di riferimento, portando avanti nel contempo una pianificazione degli scenari a lungo termine".
Che il primo semestre dell'anno palesasse una situazione preoccupante lo si sapeva. "Il 2025 - ha messo le mani avanti l'ad - è stato e sarà un anno difficile, ma i conti di Stellantis risultano più forti ora di 6 o 12 mesi fa. Infatti, abbiamo ripristinato la guidance, con più ricavi e la redditività bassa a una cifra, insieme a una graduale e sequenziale accelerazione grazie ai nuovi prodotti, al miglioramento nell'esecuzione e alle decisioni difficili che abbiamo preso e che prenderemo. Allo stesso tempo stiamo facendo progressi con la nostra ondata di novità e iniziamo a vedere un miglioramento incoraggiante". In Borsa, il titolo Stellantis, partito con il segno meno, ha chiuso con un +0,16% a 8,29 euro.
Stellantis ha chiuso il primo semestre 2025 con una perdita netta di 2,3 miliardi. I ricavi netti ammontano a 74,3 miliardi (-13%) principalmente per i cali su base annua in Nord America e nell'Europa allargata, parzialmente compensati dalla crescita in Sud America. Inoltre, flussi di cassa industriali netti pari a 3 miliardi e liquidità industriale scesa a 47,2 miliardi.
L'ad di Stellantis, dialogando con gli analisti, ha quindi sottolineato come "per il resto dell'anno vogliamo raggiungere un'accelerazione graduale, ma consequenziale, lanciando nuovi modelli, migliorando l'esecuzione e prendendo le decisioni difficili necessarie come abbiamo già iniziato a fare".
Quali decisioni? Quelle già note riguardano lo stop al piano sulle celle a combustibile a idrogeno e il rinvio delle uscite delle nuove Alfa Romeo dal sito di Cassino a causa della revisione dei progetti essendo i due modelli stati ideati con la sola alimentazione elettrica. E le altre scelte difficili? Magari il sacrificio forzato di marchi in evidente difficoltà?