
L'immagine delle distese di stelle marine morte sulla spiaggia è spettrale. Loro, il simbolo per eccellenza della vita in acqua, raccontano invece di un cambiamento profondo nei mari. Dopo oltre un decennio di ricerche, la comunità scientifica ha identificato il responsabile di una delle più devastanti epidemie marine mai documentate: la Sea Star Wasting Disease (SSWD), o sindrome del deperimento delle stelle marine. Il colpevole è un batterio appartenente al genere Vibrio che si è sviluppato lungo le coste del Pacifico settentrionale favorito da un innalzamento delle temperature.
La malattia, emersa inizialmente nel 2013, ha causato una moria senza precedenti di stelle marine lungo la costa occidentale del Nord America, dall'Alaska alla California. I sintomi sono tanto drammatici quanto devastanti: gli animali infetti sviluppano lesioni sui loro arti, che iniziano letteralmente a staccarsi dal corpo in un processo di autodistruzione. Le braccia si "annodano" e si separano dal disco centrale. La specie più colpita è stata la stella marina girasole (Pycnopodia helianthoides), che agli inizi degli anni 2000 formava veri e propri tappeti sul fondo marino tra California e Columbia Britannica. Oggi è decimata fino al 95% in alcune aree. La svolta decisiva è arrivata grazie al lavoro di ricercatori canadesi dell'Istituto Hakai e dell'Università della British Columbia, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Nature Ecology & Evolution. Il batterio, precedentemente noto per infettare le capesante, ha compiuto quello che gli scienziati definiscono un "salto di ospite". La capacità del batterio di infettare le stelle marine ha tuttavia colto di sorpresa la comunità scientifica. Il Vibrio pectenicida agisce come un killer silenzioso e sofisticato. Il batterio produce potenti tossine che compromettono il sistema immunitario delle stelle marine, rendendole incapaci di difendersi. Questo spiega perché inizialmente i ricercatori non riuscivano a rilevare il patogeno nei tessuti malati: il batterio aveva già compiuto il suo lavoro distruttivo e si era ritirato, lasciando dietro di sé solo devastazione. Le condizioni ambientali giocano un ruolo cruciale nell'aggressività della malattia. Gli studi hanno dimostrato che il riscaldamento degli oceani accelera significativamente il decorso della SSWD, rendendo la malattia più letale e rapida. "Quando si perdono miliardi di stelle marine, ciò cambia davvero le dinamiche ecologiche" dice Melanie Prentice di Hakai Institute e Ubc, prima autrice dello studio.
"In assenza di stelle girasole, le popolazioni di ricci di mare aumentano, il che significa la perdita delle foreste di alghe, con ampie implicazioni per tutte le altre specie marine e per gli esseri umani che dipendono da esse. Quindi la perdita di una stella marina - conclude Prentice - va ben oltre la perdita di quella singola specie".