Stop alle truffe sulle borse di studio

I controlli di governo e Finanza: 1,2 milioni ottenuti senza diritto, altri 800mila bloccati

Stop alle truffe sulle borse di studio
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Momenti difficili per i furbetti delle borse di studio. Dopo un lungo lavoro di analisi dei dati forniti dalle università, la Guardia di Finanza ha rilevato che ben 1,2 milioni di euro erogati dallo Stato per facilitare l'accesso allo studio universitario sono stati percepiti senza diritto. A rivelarlo è la stessa ministra dell'Università Anna Maria Bernini intervenendo al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Parlando del futuro della nostra università la ministra ha spiegato che la Guardia di Finanza, grazie anche all'incrocio di dati ottenuti dalle università, ha congelato borse di studio per altri 800mila euro.

I controlli hanno inoltre portato alla denuncia all'Autorità giudiziaria di oltre 300 persone e alla segnalazione di 50 studenti per misure disciplinari di tipo amministrativo

Le irregolarità più frequenti riguardano ovviamente il mancato rispetto dei requisiti di reddito dichiarati. In molti casi, però, sono emersi proprio sistemi organizzati di frode con la produzione all'utilizzo di documenti falsi o manipolati. "Proteggere i fondi pubblici e fare in modo che le borse arrivino davvero agli studenti meritevoli e a chi vive una condizione di difficoltà economica significa - sottolinea la ministra - garantire equità, trasparenza e concreta attuazione del diritto allo studio. I controlli rafforzati hanno già dato risultati concreti, contrastando gli abusi e rendendo più quo il sistema".

Nell'anno accademico 2024/25 sono state erogate circa 250mila borse di studio, l'anno precedente il totale di borse erogate era di circa 270 mila, di cui 48mila circa a stranieri (circa 20%); 43.400 sono extra Ue. Nel 2022/23 erano 42.400 le borse agli stranieri, di cui circa 38mila a studenti extracomunitari.

Anche per l'anno accademico che si sta per aprire, 2025/2026, aumentano gli importi minimi delle borse di studio e i limiti massimi Isee e Ispe per l'accesso ai benefici relativi al diritto di studio. L'importo delle borse di studio per gli studenti fuori sede sarà di 7.072,10 euro, quelle per gli studenti pendolari 4.132,85 euro, mentre per gli studenti in sede l'ammontare sarà pari a 2.850,26 euro.

Gli studenti con minori possibilità economiche potranno beneficiare di una borsa di studio ulteriormente maggiorata sino a 8.133 euro, nuovo massimo storico mai attuato in Italia.

Salgono anche i limiti massimi dell'Indicatore della Situazione economica equivalente (Isee) e dell'Indicatore della situazione patrimoniale equivalente (Ispe) in modo da allargare ulteriormente la platea dei beneficiari delle misure di diritto allo studio. Il primo è stato definito in 27.948,60, con un aumento di 221,81 euro, e il secondo il 60.757,87, corrispondente a un incremento di 482,21 euro.

Un'attenzione particolare all'illegalità sta segnando l'attività del ministero: dagli esposti in procura contro i soggetti che si spacciano per Università, alla segnalazione all'Antitrust contro i corsi che garantiscono risultati sicuri al ai corsi di Medicina, ora ai controlli della Guardia di finanza che sono frutto di un protocollo di intesa recentemente rafforzato.

"La tutela del diritto allo studio è una nostra priorità assoluta - conferma Bernini -. Non è solo una questione di trasparenza, ma di equità e giustizia per i nostri ragazzi. E noi siamo in prima linea per difendere il loro diritto allo studio. A questo proposito la ministra ricorda qualche ulteriore dato.

Il 40% degli studenti frequenta oggi gratuitamente l'Università italiana. Inoltre il ministero dell'Università ha investito due miliardi di euro, fra fondi pubblici e Pnrr, per la realizzazione nel prossimo trienni di 60mila posti letto negli studentati.

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