La strategia di Donald e l'ultimatum decisivo

La risposta di Hamas dopo l'ultimo avvertimento. Washington: ora Israele smetta di bombardare

La strategia di Donald e l'ultimatum decisivo
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Donald Trump mette a segno una importante vittoria in politica estera a pochi giorni dal secondo anniversario dell'inizio della guerra a Gaza, e fa un passo in più verso il sogno (o l'ossessione) di conquistare il premio Nobel per la pace. Ieri nella serata italiana Hamas si detta è pronta a rilasciare gli ostaggi israeliani come richiesto nel piano del presidente americano, elogiando pure i suoi sforzi, con quelli arabi, islamici e internazionali, "che mirano a porre fine alla guerra a Gaza". "Sulla base della dichiarazione appena rilasciata da Hamas, credo che siano pronti per una pace duratura. Israele deve immediatamente fermare i bombardamenti su Gaza, così da poter liberare gli ostaggi in modo sicuro e rapido! In questo momento è troppo pericoloso farlo. Siamo già in discussione sui dettagli da definire. Non si tratta solo di Gaza, si tratta della pace tanto attesa in Medio Oriente", la scritto su Truth Donald Trump, che ha anche condiviso su Truth un post dell'anchor di Fox Sean Hannity sulla risposta di Hamas al piano di pace del tycoon: "L'arte dell'accordo di pace" che parafrasa il titolo di un libro di Trump stesso.

Il comandante in capo attende da lunedì una risposta al piano in 20 punti presentato alla Casa Bianca insieme al premier israeliano Benjamin Netanyahu, e in quell'occasione ha detto che si trattava "potenzialmente di uno dei giorni più importanti della civiltà". "I dettagli del documento sono noti al mondo, ed è un grande passo avanti per tutti - ha scritto su Truth ieri mattina - In un modo o nell'altro avremo la pace in Medio Oriente. La violenza e lo spargimento di sangue cesseranno. Rilasciate gli ostaggi, tutti, compresi i corpi dei morti, subito". Chiedendo a "tutti i palestinesi innocenti" di lasciare le zone di Gaza sotto assedio da parte di Israele "per zone più sicure della Striscia". Anche la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha spiegato che il messaggio di Trump doveva essere interpretato come una "linea rossa" per Hamas, che "ha l'opportunità di accettare questo piano e di procedere in modo pacifico e prospero nella regione, e se non lo farà, le conseguenze, purtroppo, saranno molto tragiche". Dopo lo stallo dei negoziati con la Russia sulla pace in Ucraina, che sembrano sempre più impantanati nonostante il summit con Vladimir Putin in Alaska e incontri successivi delle rispettive delegazioni, il comandante in capo Usa vuole a tutti i costi mettere a segno un risultato sull'altra guerra in corso. Prima ha aumentato la pressione sull'alleato Netanyahu, e una volta incassato il suo via libera nell'incontro a Washington (incluse le scuse al Qatar per l'attacco israeliano di inizio settembre), ha mostrato crescente impazienza verso il gruppo militante.

Il successo del suo piano, se troverà effettiva attuazione, rappresenta un'enorme vittoria per lui, che potrebbe avvicinarlo al tanto agognato premio Nobel per la pace: "Ho risolto otto guerre ma non me lo daranno e sarà un'offesa per gli Usa".

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