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Gli studenti battono cassa: "Vogliamo il reddito di stage"

Proposta al governo: "No all'alternanza scuola-lavoro, sì al salario minimo di formazione nel Terzo settore"

Gli studenti battono cassa: "Vogliamo il reddito di stage"

Anche gli studenti puntano ora al «reddito di cittadinanza». Che, nel loro caso, potrebbe chiamarsi di «studentanza», se solo la definizione non suonasse un po' ridicola. Ma la sostanza del concetto non cambia: da oggi gli studenti delle superiori batteranno cassa per continuare nel percorso didattico-formativo della cosiddetta alternanza scuola-lavoro; un iter di avviamento al mondo dell'occupazione introdotto nel 2003 dalla «Riforma Moratti» e arrivato fino ad oggi riveduto e corretto attraverso una serie di modifiche che si sono succedute negli anni.

Una formula «mista» di lezioni teoriche (a scuola) ed esperienze pratiche (in azienda) che in queste ore è finita nell'occhio del ciclone per due tragedie mortali che, a distanza di meno di un mese l'una dall'altra, hanno visto come vittime Giuseppe Lenoci, 16 anni, e Lorenzo Parelli, 18 anni. Entrambi gli studenti, impegnati con i rispettivi istituti nel progetto Pcto (Percorso per le competenze trasversali e per l'orientamento), hanno perso la vita: Giuseppe perendo a seguito di un incidente stradale che ha coinvolto il camioncino sul quale stava andando in fabbrica; Lorenzo, travolto da una lastra all'interno della ditta dove stava svolgendo lo stage. Due drammi che hanno spinto gli studenti di tutta Italia a scendere in piazza per reclamare l'abolizione del Pcto in quanto «simbolo dello sfruttamento capitalistico nei confronti della classe subalterna». Che, in questo caso, sarebbe la «classe» studentesca. Un concetto «ideologico» attorno al quale le sigle studentesche di sinistra (alcune orgogliosamente autoproclamatesi «comuniste») hanno animato le ultime due manifestazioni nazionali: proteste degenerate in violenza, probabilmente «grazie» alla regia di infiltrati legati ad ambienti eversivi estranei al mondo scolastico; ma che, da sempre, usa i cortei studenteschi per scatenare disordini. Una strategia della tensione a cui le sigle ufficiali legate alle Consulte studentesche si dichiarano «totalmente contrarie», preferendo la «via del dialogo istituzionale». E proprio a tal fine le organizzazioni studentesche hanno messo a punto una «piattaforma comune» i cui contenuti saranno illustrati nei prossimi giorni in due incontri che le Consulte avranno con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e della Pubblica istruzione, Patrizio Bianchi.

Ma cosa proporranno gli studenti al governo? Il punto principale è: «Abolire l'attuale alternanza scuola-lavoro gratuita con un salario minimo di formazione». Insomma, una specie di reddito di cittadinanza in chiave studentesca, ma riservata solo ai giovani che «svolgeranno gli stage nell'ambito del Terzo settore»: vale a dire in «cooperative impegnate nel sociale e nell'assistenza». Una prospettiva che in linea di principio troverebbe d'accordo i ministri Orlando e Bianchi i quali dovrebbero però mettere mano a una sostanziale modifica normativa, stante il fatto che le attuali leggi non consentono una «paga» (se pur minima) a studenti ancora «in carico» ai rispettivi istituti scolastici.

Ma, al di là dell'ipotetico reddito di «studentanza», l'esigenza primaria resta quella di garantire la massima sicurezza agli studenti impegnati nei percorso previsti dai Pcto. Il modo migliore per onorare la memoria di Giuseppe e Lorenzo.

Evitando che il loro sacrificio sia stato vano.

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