"Su Meta travisano i fatti, Ranucci si legga i verbali"

Il commissario dell'Authority Agostino Ghiglia: "Noi ultimo baluardo della privacy. E questo dà fastidio"

"Su Meta travisano i fatti, Ranucci si legga i verbali"
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"Sono stati evidentemente travisati i fatti, mi auguro per la fretta di montare la trasmissione". Agostino Ghiglia è il componente del Garante della Privacy che Sigfrido Ranucci ha messo nel mirino. Non solo per le presunte influenze che avrebbe subito da Fdi, che nel 2020 lo ha indicato come consigliere di minoranza, ma nella vicenda Meta. "Sostenere che vi sia una correlazione tra la mia partecipazione all'evento ComoLake del 16 ottobre 2024 e la discussione in Collegio del 17 sui RayBan-Smart glasses travisa la realtà dei fatti".

È possibile visionare i verbali?

"Certo, sono a disposizione di chi ha un interesse qualificato a conoscere gli atti, basta una regolare richiesta di accesso agli atti".

Ranucci dice che lei ha visto il responsabile di Meta in Italia

"È vero, l'incontro era pubblico. Noi incontriamo chiunque, in quell'evento ho parlato con rappresentanti di Google, Amazon eccetera. Noi vigiliamo su tutti, dal fruttivendolo al Giornale, tutti coloro che trattano dati personali. Ho girato più volte in pubblico fra gli stand, alla luce del sole"

Dal fotogramma mostrato da Report sembrava che l'incontro fosse un po' carbonaro...

"Nulla di nascosto, l'incontro è avvenuto davanti a tutti, come con altri. Non sono un dietrologo, non sono abituato a pedinare le persone né a fotografarle di nascosto, da Garante della privacy. È evidente che Report ha preso un abbaglio"

Perché?

"Il provvedimento su Meta è stato rimandato all'ufficio per essere riformulato, mentre il Collegio continuava ad approfondire la questione, sia sul piano tecnico che giuridico. È veramente falso sostenere che il mio breve incontro con il responsabile istituzionale di Meta abbia avuto la ben che minima correlazione con la discussione in Collegio del 17 ottobre, sconfessata dai fatti".

L'incomprensione nasce da un messaggino della vicepresidente Ginevra Cerrina Feroni su un potenziale danno erariale

"Bisogna chiederlo a lei, perché una frase estrapolata così appare decontestualizzata. E qui io mi fermo, perché io ho già problemi a capire com'è possibile che abbiano la corrispondenza interna al mio ufficio degli ultimi 5 anni. Mi chiedo come sia possibile, me lo chiedo davvero".

Farete un audit interno?

"Sinceramente, adesso decideremo. Perché noi siamo un'istituzione seria, non abbiamo nemici, né temiamo indagini dei giornalisti. Se Report vuole indagare sul Garante fa benissimo, ma sono stati travisati un sacco di fatti, spero che ci sia spazio per ulteriori nostre precisazioni".

Che mi dice del messaggio a Giorgia Meloni sul green pass?

"Non ho mai dato notizie in anteprima nella mia vita, né mai nessuno me l'ha chiesto. Le dico anche che le agenzie avevano dato da oltre quattro ore la notizia dell'avvertimento, sul tema della privacy autorevoli costituzionalisti hanno discusso tantissimo in pandemia, il collegio in quell'occasione si espresse all'unanimità".

Report dice che lei è condizionato per la sua militanza...

"Il fatto che si abbia dei rapporti con la politica non significa che ci si faccia condizionare. Ci sono personaggi che hanno presieduto la Privacy che hanno un curriculum anche maggiore del mio, penso a Stefano Rodotà e ad Antonello Soro, che passò da deputato Pd a Garante in pochi giorni. Nessuno ne ha mai messo in discussione la terzietà. Rodotà è stato tra gli inventori della cultura della protezione dei dati in Italia e in Europa".

Ranucci dice che la sanzione contro Report è sbagliata...

"Io non posso votare come mi dice lui ma come dice la legge. Ogni mio voto è motivato con pagine e pagine di diritto".

Il Garante è l'ultimo baluardo al giornalismo voyeur?

"Credo alla buona fede di tutti, anche di Ranucci ma questa cosa devo dirla.

È l'ultimo baluardo a protezione del bilanciamo tra il diritto alla riservatezza della vita privata e la libertà d'espressione anche nell'era digitale, contro chi vorrebbe una deregolamentazione dei diritti fondamentali delle persone e un uso indiscriminato dei dati. E questo dà fastidio".

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