Sulla fuoriserie sfrecciava la truffa

Catena di San'Antonio con imbroglio: nella rete 23mila persone

Sulla fuoriserie sfrecciava la truffa

Promettevano auto da sogno versando quote relativamente modeste, ma si trattava di una pericolosa catena di Sant'Antonio.

La Guardia di finanza di Biella ha indagato 6 persone, due fratelli astigiani pluripregiudicati, 3 manager e un promotore che, dietro il paravento di una società tedesca, sono riusciti a racimolare in un anno e mezzo più di 10 milioni di euro vendendo la speranza di poter guidare, con la formula del noleggio a 24 mesi, prestigiose «berline» a costo zero o quasi.

Oltre 23mila le persone truffate, oscurato il sito web della scoietà. In sostanza, il meccanismo posto in essere altro non è che un sistema piramidale (meglio noto come «schema ponzi» o «catena di Sant'Antonio». L'ingresso nel sistema di nuovi iscritti consente a coloro i quali avevano già aderito di scalare ad un livello superiore e così via, di livello in livello. La società prometteva di consegnare una vettura dopo qualche mese dall'ingresso nel sistema a coloro che avessero versato una quota mediante bonifico.

Tale automobile sarebbe stata concessa a noleggio per 24 mesi senza che i beneficiari fossero gravati da ulteriori costi (compreso cambio gomme, bollo, assicurazione).

Alla scadenza, avrebbero potuto, poi, noleggiare altri automezzi di classe e cilindrata superiori, fino ad una vera e propria «supercar»: una Maserati.

I Finanzieri hanno scoperto tale sistema truffaldino intrufolandosi in incognito ad una delle riunioni tenutesi a Biella lo scorso mese di febbraio.

Altri simili incontri si sono succeduti su tutto il territorio nazionale per reclutare nuovi aderenti.

Una volta capito il meccanismo, sono scattate le indagini coordinate dalla Procura

della Repubblica di Biella che ha disposto l'esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari, eseguite il 19 aprile scorso e nel corso delle quali sono stati acquisiti importanti elementi utili ai fini delle investigazioni.

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