Guerra in Ucraina

Tajani: "Berlusconi profilo ideale come mediatore di pace"

Il coordinatore azzurro sulla crisi in Ucraina: "Neanche la Cina comunista sostiene l'invasione ordinata da Putin"

Tajani: "Berlusconi profilo ideale come mediatore di pace"

Prosegue senza sosta l’offensiva russa sulle città ucraine, la comunità internazionale è al lavoro per arrivare al cessate il fuoco. In attesa della ripresa dei negoziati in Bielorussia, Antonio Tajani rilancia il profilo di Silvio Berlusconi per una mediazione tra i due Paesi, considerando l’autorevolezza del Cav e i rapporti con Vladimir Putin.

Berlusconi è già stato capace nel 2002 di mettere attorno al tavolo Putin e Bush, non cedendo alla Russia ma facendo sì che Mosca si avvicinasse alla Nato e all’Occidente”, ha ricordato il vicepresidente di Forza Italia ai microfoni di Mattino 5. Tajani ha sottolineato che negli ultimi anni non sono stati registrati dei progressi nel rapporto tra il Cremlino e l’asse Ue-Usa, anzi la situazione è peggiorata. Per questo motivo, l’intervento dell’ex premier potrebbe risultare decisivo: “Berlusconi sarebbe senza dubbi la persona più adatta a svolgere un ruolo di mediazione”.

Il leader di Forza Italia, infatti, potrebbe fornire un contributo fondamentale per la difesa e la costruzione della pace, ed è già al lavoro per fermare le ostilità. Berlusconi è a disposizione, dunque, ma Tajani ha rimarcato che “servirebbe un’investitura internazionale per una mediazione”.

L’ex presidente del Parlamento europeo ha successivamente acceso i riflettori sulla risposta determinante dell’Occidente in seguito all’invasione ordinata da Vladimir Putin: “Oggi c’è un nuovo vertice tra le due delegazioni, speriamo che si compiano dei passi in avanti: non è facile, perché pace non significa colonizzazione dell’Ucraina da parte della Russia”.

“Se non ci fosse stata questa reazione ferma da parte dell’Occidente, probabilmente l’Ucraina sarebbe diventata una colonia russa, perdendo libertà”, ha aggiunto Tajani, uno scenario infausto per il mondo intero. L’azzurro si è soffermato anche sul voto delle Nazioni Unite, con una valanga di posizioni contrarie all’azione di Mosca. Persino Pechino ha scelto l’astensione:“Neanche la Cina comunista sostiene l’avanzata russa.

Bisogna fare di tutto per arrivare alla pace, ma non si può arrivare alla pace se non c’è una posizione netta da parte dell’Occidente”.

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