Politica

"Talebani, non terroristi" Il mullah D'Alema stecca nel giorno del ricordo

Il regime di Kabul? "Movimento politico". Mentre M5s archivia il complottismo

"Talebani, non terroristi" Il mullah D'Alema stecca nel giorno del ricordo

Una data come cartina di tornasole. Quell'undici settembre, dopo vent'anni, mostra ancora tutte le sfumature di come da qui si vede l'America. È passato tanto tempo e non ci sono più bandiere a stelle e strisce in giro. Non siamo mai stati tutti profondamente occidentali. Qualcuno ancora pensa che quella storia sia stata solo una messinscena, uno dei tanti complotti.

È stata una giornata di ricordi e di parole. È una cifra tonda, di quelle che non puoi non commemorare. È il giorno in cui i politici cercano una frase non banale. Non sempre ci riescono. Il timore, guardando quanto accade in Afghanistan, si stia ancora qui a girare intorno. La morte di Bin Laden è una vendetta che non risolve la questione. A Washington comunque hanno smesso di sentirsi un impero. Come sono i rapporti tra l'Italia e l'America. La voce di Sergio Mattarella lo dice con chiarezza. Il presidente della Repubblica non ha dubbi. «L'Italia è solidale con gli Stati Uniti e gli altri alleati per fronteggiare ogni minaccia terroristica, spegnere i focolai di guerra che le fortificano e per rafforzare un ordine mondiale incentrato sul diritto, sulla giustizia sociale ed economica». È una scelta atlantica netta e decisa. È la stessa di Mario Draghi, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. L'altro Matteo, Salvini, cita Oriana Fallaci: «Il loro scopo non è riempire i cimiteri. È distruggere la nostra anima, le nostre idee, i nostri sentimenti, i nostri sogni». Giorgia Meloni chiama per nome i responsabili di quella apocalisse nel cuore di New York: «L'Occidente deve fare i conti con un nemico che teorizza e pianifica la sua distruzione. Un nemico che a distanza di vent'anni continuiamo a non voler citare: l'integralismo islamista».

I Cinque Stelle sembrano aver fatto pace con l'America. Non ci sono più, perlomeno ai vertici, le diffidenze e le ambiguità di un tempo. Luigi Di Maio respinge le teorie sui complotti e non ritiene che gli Stati Uniti in fondo se la siano cercata. È un pensiero che un tempo ricorreva abbastanza spesso nelle chiacchiere del Movimento. Il ministro degli Esteri ora fa valere il suo rapporto speciale con gli Usa. «La strada per affrontare ogni crisi e uscirne più forti si percorre fianco a fianco. Sempre».

È invece meno netta la versione del Pd. Enrico Letta si interroga: «L'anniversario, dopo gli ultimi orribili trenta giorni di Kabul, è ancora una ferita aperta che non si rimargina. È ancora morte, odio e discriminazione. E domande. Le risposte le cerchiamo, ma almeno per ora, ancora non ci sono». Il caso del giorno è però quello di Massimo D'Alema. L'ex premier che appoggiò, senza passare dal Parlamento, i bombardamenti Nato sulla Serbia ora prende le distanze dall'Occidente. «La democrazia non si esporta. La risposta occidentale all'attacco delle Twin Towers è stata un fallimento». E qui se ne può discutere. È più spiazzante quello che dice sui talebani. «È un movimento fondamentalista, violento e intollerabile per i comportamenti contro le donne e contro le minoranze, ma chiamarli terroristi è una stupidaggine. L'Isis è un gruppo terrorista, i talebani sono un movimento politico, come Hezbollah e Hamas». D'Alema mette in secondo piano il ruolo svolto dai talebani per coprire e tutelare Bin Laden e i suoi seguaci. E liquida lo stesso Bin Laden come un ricco saudita, uno che insomma gioca alla rivoluzione. A sinistra, comunque, nessuno si strappa le vesti.

Più di qualcuno, e tra questi c'è Nicola Zingaretti, invece sceglie di ricordare un altro 11 settembre. È quello del 1973, il golpe militare in Cile di Augusto Pinochet e la morte di Salvador Allende. Sono passati 48 anni e di certo non è un giorno da dimenticare. È che metterlo in contrapposizione all'altro 11 settembre nasconde un po' di malizia. In Cile gli Stati Uniti non furono spettatori.

È come dire che nel gioco di dadi della storia un po' se la sono cercata.

Commenti