Tarfusser: "Il ministro non ascolti le toghe e ristrutturi il Csm"

Il sostituto Pg di Milano: "Il centrodestra ha i numeri per fare interventi forti"

Tarfusser: "Il ministro non ascolti le toghe e ristrutturi il Csm"

Sta per essere scelto il nuovo ministro della Giustizia: il sesto in dieci anni. Cosa si aspetta dal nuovo Guardasigilli?

«Sarà il ministro - risponde Cuno Tarfusser, sostituto procuratore generale a Milano - di un governo che avrà in Parlamento i numeri per fare qualcosa di importante. Mi aspetto che la smetta con i cerotti messi qua e là, con le terapie a base di paracetamolo. Mi aspetto che pensi in grande».

In concreto?

«Che metta al centro del sistema l'unico interesse che deve essere servito, ovvero il cittadino. Che non si lasci condizionare nè dai magistrati o dalla magistratura associata nè dagli avvocati o dalla avvocatura, pronti a ogni stormir di foglie a lamentare l'attentato all'autonomia o al diritto alla difesa. Solo così può dare al Paese, dopo 75 anni di regi decreti" plurirattoppati, una legislazione davvero repubblicana. Per fare questo deve prima liberare il ministero dai magistrati che lo hanno colonizzato e che di fatto lo controllano, rispedendoli a fare il loro lavoro».

Chissà cosa direbbe il Csm.

«Ecco, al nuovo ministro chiedo anche di ripensare seriamente alla ristrutturazione del Consiglio della magistratura, che andrebbe chiamato così perché di superiore non ha niente, e che si è trasformato in una autocrazia dominata da centri di potere simili a quelli che le Procure mettono spesso sotto inchiesta. L'attuale Consiglio è una elefantiaca struttura di potere dominata dalla burocrazia, e chiamato a prendere decisioni per cui non ha alcuna competenza. A decidere il funzionamento degli uffici giudiziari sono magistrati di mezza età che non hanno mai diretto un ufficio in vita loro, cosa ne sanno? Quale azienda al mondo potrebbe funzionare se a scegliere gli amministratori delegati fossero impiegati meno esperti di loro, a digiuno di qualunque nozione di management? Non a caso il funzionamento del Consiglio ha aspetti ridicoli. L'ordine del giorno delle sue riunioni è composto mediamente di migliaia di pagine. L'ultimo del 5 ottobre era di 1570 pagine e di 683 proposte di delibere. E vogliono farci credere che decidono lì? Spero che il ministro affronti questi nodi, rinviando a tempi migliori temi ricorrenti intrisi di ideologia».

Per esempio?

«La separazione delle carriere, che è antistorica e inutile. O il divieto, invocato dagli avvocati, per il pubblico ministero di impugnare le sentenze di assoluzione. Sono ricorsi statisticamente irrilevanti, non avrebbe alcun impatto sul funzionamento della giustizia».

Ma sarebbe una conquista di civiltà.

In lizza per la poltrona ci sono un avvocato e un ex pm, chi preferirebbe?

«Non importa se lì ci va un avvocato o un magistrato, importa che non si faccia imporre i collaboratori dalle correnti. Dimmi con chi vai, e ti dico cosa succederà in termini di riforme».

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