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Tornati al Beccaria tutti i ragazzi evasi. La penitenziaria cattura gli ultimi due

Il 19enne che si era costituito in questura patteggia dieci mesi

Tornati al Beccaria tutti i ragazzi evasi. La penitenziaria cattura gli ultimi due

Milano. Con il ritrovamento degli ultimi due ragazzi fuggiti, si è chiuso ieri il cerchio delle evasioni di Natale dal penitenziario minorile «Cesare Beccaria». I due giovani che mancavano all'appello si nascondevano a Cesano Maderno, in provincia di Monza e Brianza, a casa di un amico, dove li ha rintracciati e arrestati in mattinata la polizia penitenziaria. Si tratta di un 17enne di Cantù (Como) con precedenti per droga e accusato di alcune rapine e di un 18enne italo-egiziano con una condanna per rapina. Ad arrestarli per l'evasione di domenica è stato in tarda mattina la polizia penitenziaria di Milano.

I primi tre ragazzi del gruppo evaso erano stati ripresi quasi subito. Addirittura uno era stato ritrovato dagli agenti della penitenziaria a pochi passi dai cancelli, un altro ancora era stato obbligato a fare dietrofront dalla nonna che aveva chiamato il 112. Il giorno successivo, il lunedì di Santo Stefano, un altro era stato convinto dai genitori a tornare in cella, mentre il quarto evaso - un 17enne di origine marocchina che, al momento, sembra sia l'organizzatore del piano di fuga (è lui che ha utilizzato il lenzuolo per calarsi dalle mura del carcere, come nei film) - è stato catturato martedì pomeriggio dai carabinieri a Sesto San Giovanni.

Ad allertare i militari una telefonata di un residente che protestava per un gruppo di ragazzi (tra i quali c'era, come si è scoperto dopo, anche il fuggitivo) che in piazza Marinai d'Italia ascoltavano musica a tutto volume.

Poi è stata la volta del 19enne che, mercoledì sera, si è costituito in questura, è stato arrestato dalla squadra mobile e ieri mattina è andato in direttissima: ha scelto in accordo con il pm di turno di patteggiare una pena a 10 mesi per evasione. Il ragazzo, si è scoperto successivamente, si è costituito anche grazie alla mediazione di Pierfrancesco Majorino, l'ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano ora in lizza per la presidenza della Regione Lombardia. Majorino, infatti, ha spiegato alla polizia, di essere stato contattato da una donna con cui aveva conoscenze in comune proprio per l'incarico che ha avuto come assessore. Lei gli ha confidato che uno dei ragazzi evasi voleva costituirsi, ma non sapeva come fare. A quel punto l'europarlamentare Pd ha chiamato in questura e ha dato appuntamento alla donna con il ragazzo, maggiorenne, in via Fatebenefratelli 11, ha parlato brevemente con loro e li ha accompagnati all'interno. «Non è stato un gesto eroico, ho solo fatto il mio dovere» è l'unico commento dell'eurodeputato Pd.

Tutto era cominciato il pomeriggio del giorno di Natale una dozzina di ragazzi erano nel campo di calcio dell'istituto.

È da lì che è partita la fuga, con i sette che hanno approfittato del personale ridotto durante le feste e soprattutto di una parete di legno malridotta e delle impalcature del cantiere infinito: in sei hanno scavalcato la precaria recinzione, il marocchino 17enne ha addirittura usato un lenzuolo per calarsi all'esterno.

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