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La trappola con un video hot: lascia il fedelissimo di Macron

Benjamin Griveaux candidato sindaco per «En Marche» Solidarietà della politica: «Minaccia per la democrazia»

La trappola con un video hot: lascia il fedelissimo di Macron

Un video hot sconvolge la Francia in piena campagna elettorale. A 30 giorni dal voto nel comune di Parigi, cade infatti il candidato di Emmanuel Macron. Ex socialista, già collaboratore di Dominique Strauss-Khan (che vide sfumare la candidatura all'Eliseo per l'affaire newyorkese del Sofitel), Benjamin Griveaux getta la spugna di fronte all'evidenza: la pubblicazione di una chat privata in cui si masturba, inviata a una sua fiamma, rovina l'immagine di pupillo del presidente e fa gridare all'americanizzazione degli attacchi.

Si ritira: «Devo difendere famiglia e vita privata». Gli avversari diretti e politici d'ogni ordine e grado gli esprimono solidarietà. Ma è solo l'ultimo tassello di una travagliata traversata nel deserto che ha visto Griveaux battere a fatica la concorrenza interna ad En Marche; candidato grazie a Macron che lo ha scelto, se non imposto. Tanto che il matematico Cédric Villani se n'è andato sbattendo la porta, correndo da solo e superando Griveaux nel gradimento.

Il «pupillo», ormai terzo nei sondaggi per le chiavi della capitale, aveva poche chance ma è pur sempre l'alfiere del presidente. «Bugie, rumors e diffamazioni per mesi, ora basta». Rimbalzata sui social, la chat a luci rosse costringe l'Eliseo al cambio in corsa. «Serviva ciò, dopo attacchi e minacce di morte?», si chiede Griveaux nel giorno di San Valentino.

A diffondere giovedì il suo video intimo, condito da battute spinte e reso virale da un ex marcheur, il controverso artista russo Piotr Pavlenski. Un ex studente di Belle Arti rifugiatosi in Francia nel 2017 che ieri ha rivendicato l'azione come forma d'arte «politica». Già noto per le sue performance radicali fino all'autolesionismo, stavolta si è scagliato contro il candidato sindaco presidenziale, spiegando di voler denunciare l'ipocrisia elettorale: «Griveaux rivendica i valori della famiglia, afferma di voler essere il sindaco delle famiglie e cita sempre moglie e figli come esempio ma poi fa esattamente il contrario», ha detto a Libération. «Le persone abbiano la sessualità che vogliono, ma devono essere oneste».

Il russo confessa d'aver ottenuto il filmato da una «fonte» che vanta una relazione con Griveaux. Ma chi è, Pavlenski? Classe '84, nato a San Pietroburgo, si professa appartenente all'azionismo, corrente artistica apparsa a Vienna negli Anni '60. Si è fatto conoscere in Russia nel 2012, bollato come pazzo, rivoluzionario, politicante: a sostegno delle Pussy Riot, si cuce le labbra di fronte alla cattedrale del Cristo Salvatore. L'anno seguente torna con «Fixation», inchiodandosi i testicoli sulla Piazza Rossa per denunciare «il fatalismo della società russa».

Finita qui? Tutt'altro. Nell'ottobre 2014, al fine di condannare la psichiatria a scopi politici, Pavlenski si taglia infatti il lobo orecchio sul tetto dell'istituto psichiatrico Serbski. Sarà internato lì per tre settimane prima d'essere dichiarato sano. Poi il sostegno alla rivoluzione ucraina e la fuga Oltralpe. Inseguito da un'indagine per stupro (a suo dire confezionata ad arte), si rifugia in Francia con la compagna Oksana Chalyguina e i due figli dichiarandosi bersaglio di Vladimir Putin. Chiede asilo, ma nell'ottobre 2017 dà alle fiamme una filiale della Banque de France a Place de la Bastille. A gennaio 2019 viene condannato a tre anni, due dei quali sospesi, in un processo che dedica al Marchese de Sade dove chiama un cieco in sua difesa. Ora siamo al Wikileaks a sfondo sessuale. Che c'azzecca con l'arte? A suo dire, pubblicare video intimi del candidato LREM, già portavoce del partito, equivale a un manifesto anti-ipocrisia. Ora altre vittime potrebbero seguire: Pavlenski ha infatti invitato chiunque abbia contenuti sessuali che coinvolgono politici a farglieli avere..

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