Travolto da un tir pirata. L'ultima corsa di Rebellin il campione più longevo

Era su una rotatoria, l'autista potrebbe non essersene accorto. Il fratello il primo soccorritore

Travolto da un tir pirata. L'ultima corsa di Rebellin il campione più longevo

Un piccolo cumulo di carbonio accartocciato è quello che resta della bicicletta di Davide Rebellin, 51 anni, di cui più di quaranta passati su due ruote, in equilibrio sulla sua bicicletta, indiscutibilmente il suo grande amore, che lo portò ad essere bimbo sognante e poi corridore professionista, in grado di sognare.

Davide Rebellin da ieri mattina è un ricordo, un sogno spezzato lungo la strada Regionale 11, nel territorio del comune di Montebello Vicentino. Travolto da un camion che pare non si sia nemmeno accorto di quello che è accaduto, come se un uomo fosse un semplice moscerino che finisce spiaccicato sul parabrezza della nostra auto. Un attimo e tutto finisce, tutto cambia. Tra i primi ad accorrere sul luogo dell'incidente il fratello Carlo che, avendo saputo di un ciclista investito, si è precipitato sul posto e ha riconosciuto la bici accartocciata.

Rebellin, 51 anni, di cui 30 trascorsi come corridore professionista e capace di vincere Amstel, Freccia e Liegi, è morto. Secondo una prima ricostruzione dell'incidente il mezzo pesante uscendo da una rotatoria all'uscita di un ristorante meta di camionisti appena dopo pranzo, avrebbe colpito e travolto il campione veneto che in quel momento era serenamente in sella alla propria bicicletta. Secondo chi è intervenuto immediatamente sul posto, Davide sarebbe deceduto sul colpo, anche se adesso la parola passa ai carabinieri e alle autorità competenti che sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell'incidente. Tra le prime indicazioni, sembra che l'autista non si sia fermato, anche se non è ancora chiaro se si sia accorto dell'impatto con il ciclista oppure no.

Davide Rebellin muore poco dopo aver dato il suo addio alle competizioni. Dopo milioni di chilometri percorsi in giro per il mondo, tra una gara e un allenamento, è finito sotto le ruote di un campion in un giorno di fine novembre da semplice appassionato della bicicletta. Era in sella al suo «cavallo d'acciaio» per puro diletto, come da sempre faceva e ha fatto. Alle spalle lascia una carriera più che trentennale da corridore professionista, iniziata nell'agosto 1992 (subito dopo l'Olimpiade di Barcellona) e terminata il 16 ottobre scorso, quando aveva corso la Veneto Classic nella sua regione: è stata più unica che rara la carriera di Davide Rebellin, nato il 9 agosto del 1971. La sua prima squadra fu la GB-MG: tra i suoi compagni di squadra Franco Chioccioli, Mario Cipollini e Franco Ballerini. Tra le tante classiche che ha conquistato il vicentino spicca l'annata d'oro del 2004, quando in soli 8 giorni vinse una di fila all'altra l'Amstel Gold Race, la Freccia Vallone (conquistata 3 volte in carriera, ndr) e la Liegi-Bastogne-Liegi. Ma nel palmares spiccano anche la Clasica di San Sebastian, il Gp di Francoforte, tappe al Giro (fu anche maglia rosa) e alla Vuelta, la Tirreno-Adriatico e la Parigi-Nizza. Nel 2008 vinse la medaglia d'argento nella prova in linea all'Olimpiade di Pechino, che gli venne poi tolta per la positività al Cera. Un caso molto controverso, per il quale poi era stato assolto dal Tribunale di Padova sette anni dopo: lui aveva sempre rivendicato la propria innocenza. Tante le maglie vestite da Rebellin, tra cui Française des Jeux, Polti, Liquigas e Gerolsteiner.

L'ultima era stata quella della Work Service, che anche ieri mattina indossava con l'entusiasmo di sempre, quello di un ragazzino al quale gli si poteva togliere di tutto, ma non la propria bicicletta. Il proprio sogno fanciullo, che si fece grande e che ieri è stato tragicamente spezzato.

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