Cronaca internazionale

In tribunale sfila Ivanka: "Non coinvolta da mio padre"

Ha scelto un outfit completamente blu Ivanka Trump per presentarsi ieri al tribunale di New York per testimoniare

In tribunale sfila Ivanka: "Non coinvolta da mio padre"

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Ha scelto un outfit completamente blu Ivanka Trump per presentarsi ieri al tribunale di New York per testimoniare - dopo i fratelli Donald Jr ed Eric - nel processo contro il padre Donald Trump, accusato di aver gonfiato il valore degli asset della sua società per spuntare trattamenti più favorevoli con le banche.

Ivanka non abita più nella Grande Mela, è arrivata appositamente dalla Florida dove vive ora e ha trascorso la notte prima della deposizione nella Trump Tower sulla Quinta Strada. Nella sua testimonianza la quarantaduenne ha preso le distanze dal padre, dichiarando di non sapere nulla delle sue dichiarazioni o dei suoi documenti fiscali. Uno degli avvocati della procura generale, Louis Solomon, l'ha incalzata sul valore di un attico di sua proprietà nel complesso di lusso a New York Trump Park Avenue, valutato 8,5 milioni di dollari ma dichiarato dal tycoon per 20 milioni e l'ex first daughter si è limitata a far notare che non è mai stata coinvolta nella preparazione delle dichiarazioni fiscali personali di suo padre e di non averle mai esaminate. Una tesi che non ha convinto La procuratrice generale di New York Letitia James, che ha accusato Ivanka di essere «indissolubilmente legata» alla Trump Organization. La figlia del tycoon non è più coimputata al contrario dei due fratelli, grazie alla prescrizione. Tuttavia, per James l'ex first daughter «era molto coinvolta» nelle attività dell'azienda e «ha negoziato condizioni favorevoli su una serie di prestiti sulla base di dichiarazioni finanziarie fraudolente.

Naturalmente non poteva non tuonare Trump senior, secondo cui «la mia splendida figlia va in tribunale su richiesta del corrotto e razzista procuratore di New York e del giudice che mi odia», come ha postato sul suo social Truth.

Trump ha attaccato anche il giudice Arthur Engoron, «un hater di Trump che si è pronunciato brutalmente contro di me prima ancora che il processo iniziasse».

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