
«Russia e Ucraina inizieranno immediatamente le trattative verso un cessate il fuoco e, ancora più importante, per la fine della guerra». Donald Trump continua a mostrarsi ottimista dopo la telefonata con Vladimir Putin, a suo parere «andata molto bene». «Le condizioni saranno negoziate tra le due parti, poiché conoscono dettagli di cui nessun altro sarebbe a conoscenza», ha aggiunto il presidente americano, assicurando che «il tono e lo spirito della conversazione sono stati eccellenti». Lo zar del Cremlino, tuttavia, frena l'entusiasmo dicendo di avere «concordato» con il collega Usa che la Russia è pronta a lavorare ad «un memorandum per un eventuale trattato di pace futuro» che stabilisca tra l'altro «un possibile cessate il fuoco per un certo periodo se i relativi accordi saranno raggiunti», ribadendo però di non aver ricevuto nessun ultimatum. In poche parole, non è interessato ad una tregua immediata.
Putin - parlando al telefono con il tycoon da una scuola di musica che si è recato ad inaugurare a Sochi, sul Mar Nero - ha riferito che Trump gli ha espresso (ancora una volta) la posizione di Washington sul cessate il fuoco, e si è trattato di una conversazione «significativa, franca e molto utile». Secondo fonti vicine al Cremlino sentite da Bloomberg, Putin si sente in una posizione di forza e non ha intenzione di offrire concessioni sostanziali, ma preferisce mantenere vivi i negoziati per guadagnare tempo e legittimità diplomatica mentre prosegue l'azione militare. Dall'altra parte, Trump sta spingendo per un cessate il fuoco rapido, desideroso di presentarsi come risolutore del conflitto. Per diversi osservatori a questo punto sarebbe necessario che applicasse la massima pressione sullo zar, e un funzionario di Pennsylvania Avenue ha descritto il comandante in capo come «stanco e frustrato» per i lenti progressi nella risoluzione della guerra. Le sanzioni secondarie contro la Russia sono «un'opzione che rimane sul tavolo», ha confermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, mentre quello del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito che Mosca raggiungerà gli obiettivi della sua operazione militare in Ucraina, ma «è preferibile raggiungerli attraverso mezzi politici e diplomatici».
«La Russia vuole fare commercio su larga scala con gli Stati Uniti quando questo catastrofico bagno di sangue sarà finito, e sono d'accordo. C'è un'enorme opportunità per Mosca di creare enormi quantità di posti di lavoro e ricchezza. Il suo potenziale è illimitato - ha aggiunto da parte sua Trump - Allo stesso modo, l'Ucraina può trarre grandi benefici dal commercio, nel processo di ricostruzione». Il presidente ha ribadito che i negoziati «inizieranno immediatamente» e ha «informato il leader ucraino Volodymyr Zelensky, quello francese Emmanuel Macron, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, la premier italiana Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente finlandese Alexander Stubb subito dopo aver sentito Putin. Il Vaticano, rappresentato dal Papa, ha dichiarato di essere molto interessato a ospitare i negoziati. Che il processo abbia inizio». Trump ha parlato con Zelensky anche prima della telefonata con Putin - ha spiegato la Cnn - mentre domenica sera ha avuto un colloquio con i leader di Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia discutendo della «necessità di un cessate il fuoco incondizionato e che Putin prenda sul serio i colloqui di pace», come ha fatto sapere Downing Street.
E dopo il fallimento dei negoziati tra Kiev e Mosca svoltisi venerdì in Turchia, i capi di stato e di governo «hanno discusso dell'uso di sanzioni se la Russia non si impegna seriamente in un cessate il fuoco e in colloqui di pace» con il risultato, parziale, dell'avvio di discussioni per un nuovo scambio di prigionieri dopo quello già concordato.
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