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"Tutto inventato". Smentita ancora la stampa progressista

Per La Repubblica la Lega darebbe solo un appoggio esterno se Salvini non tornasse al Viminale. Ma lui smentisce: "Fake news". Meloni: "Ricostruzioni irreali, non credete alle bugie"

"Tutto inventato". Smentita ancora la stampa progressista

Ci risiamo: i giornali di sinistra insistono con ricostruzioni contro il centrodestra che vengono puntualmente smentite. Ieri Giorgia Meloni ha negato le voci secondo cui lei non vorrebbe assegnare a Matteo Salvini un ministero chiave poiché ritenuto filo-russo. Anche oggi La Repubblica è tornata sulla questione del toto-ministri, riferendo che la Lega starebbe pensando di dare solo un appoggio esterno qualora il Capitano non tornasse al Viminale. Ed ecco che in mattinata è arrivata l'ennesima smentita da parte del diretto interessato.

La Lega smentisce Repubblica

L'edizione odierna de La Repubblica parla di una minaccia di appoggio esterno da parte del Carroccio nel caso in cui a Salvini non fosse assegnato il ministero degli Interni. Anche il Corriere della Sera paventa una possibilità del genere, con la Lega che avrebbe lanciato una sorta di ultimatum mettendo le mani avanti e avvertendo sulla possibilità di sostenere il governo dall'esterno. Le indiscrezioni però sono state negate in tempo zero.

Non è finita qui. Per La Stampa Salvini avrebbe chiesto di essere vicepremier e ministro dell'Agricoltura; per Il Fatto Quotidiano vorrebbe essere vicepresidente del Consiglio e titolare del dicastero della Infrastrutture. Ma Salvini le he bollate come "fake news". E ha garantito compattezza nel centrodestra: "Io, Giorgia e Silvio governeremo, bene e insieme, per almeno cinque anni". Infine ha tirato una stoccata alla stampa progressista: "Oggi hanno scritto che avrei chiesto per me almeno 5 ministeri diversi, se devono inventare sciocchezze almeno prima si mettano d'accordo".

La Lega in una nota ha precisato che ieri nel corso dell'incontro Meloni e Salvini "hanno parlato serenamente di come affrontare i problemi del Paese". Dunque sono state smentite le ricostruzioni di alcuni quotidiani che riportano presunti strappi e divisioni all'interno del centrodestra: "Ieri ha smentito presunti virgolettati Giorgia Meloni, oggi smentisce Matteo Salvini, domani a chi toccherà? Le frasi attribuite al leader della Lega nei retroscena odierni sono totalmente false".

Dal partito di via Bellerio fanno notare che il centrodestra "ha stravinto le elezioni" e assicurano che la coalizione "governerà bene e senza spaccature per i prossimi anni". "La sinistra e i suoi giornali si rassegnino", si legge nella nota. Anche Elena Murelli, senatrice della Lega, ha smentito l'ipotesi di un appoggio esterno in caso del mancato ritorno di Salvini al Viminale: "Non vedo tutte le problematiche che vengono dette solo per attaccarci".

Meloni: "Ricostruzioni irreali"

Sul punto è intervenuta anche Giorgia Meloni, che ha denunciato di continuare a leggere "irreali ricostruzioni" per quanto riguarda eventuali ministri del prossimo governo di centrodestra. La leader di Fratelli d'Italia ha sottolineato che "dopo fallimentari gestioni come quella di Speranza & Co. stiamo lavorando a una squadra di livello che non vi deluderà". Pertanto ha invitato a non credere "alle bugie che circolano".

Il centrodestra è unito

Il centrodestra è unito, al di là delle ricostruzioni giornalistiche. È determinato nel prendere il timone del Paese e risollevarne le sorti. Ieri fonti di Fratelli d'Italia hanno fatto sapere che "sono privi di fondamento" retroscena di stampa su presunti veti di Giorgia Meloni nei confronti di Matteo Salvini. Così come Palazzo Chigi ieri ha smentito la voce di un patto tra il premier Mario Draghi e la presidente di FdI: "Non ha stretto alcun patto né ha preso alcun impegno a garantire alcunché".

Per i giornali di sinistra piovono smentite nel giro di poche ore. Dalla Lega, da Fratelli d'Italia, da Palazzo Chigi. Eppure proseguono nella loro attività di fornire una narrazione (guarda caso) contro il centrodestra. Il modo? Assai discutibile. Un esempio? La Stampa pubblica un articolo con il seguente titolone: "Meloni non cede su Salvini: "Non lo voglio, è vicino a Putin"". Quei due punti e le relative virgolette lasciano intendere che la dichiarazione è stata fatta dalla Meloni. Ma nel pezzo non c'è traccia delle sue parole.

Le dichiarazioni (diverse dal titolo) vengono attribuite a un generico dirigente non meglio identificato.

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