Ultimatum di Sala al direttore d'orchestra: "Condanni Putin"

Ultimatum di Sala al direttore d'orchestra: "Condanni Putin"

La questione Ucraina irrompe anche al Teatro alla Scala di Milano. Il sindaco Beppe Sala, a poche ore dalle bombe su Kiev, ieri mattina ha imposto un ultimatum al direttore d'orchestra russo Valery Gergiev, che ha più volte dichiarato la sua vicinanza a Vladimir Putin: «Prenda una posizione precisa contro l'invasione» dell'Ucraina da parte della Russia «o la Scala è pronta a interrompere la collaborazione, La Dama di Picche non si terrà o si terrà con un altro maestro». Sala è anche presidente del cda della Fondazione Scala. Gergiev ha debuttato due sere fa sul podio del Piermarini, prima dell'inizio è stato contestato dal loggione con qualche «buu» e un «vattene» ma non è stato contestato durante lo spettacolo e alla fine ha ricevuto nove minuti di applausi. Quando è scoppiata la polemica il maestro era in volo verso New York, dove ha in programma una serie di concerti, ma dovrebbe tornare a Milano per quattro repliche dell'opera di Cajkovskij in programma dal 5 al 13 marzo. Che potrebbero saltare, come ha avvertito Sala. «Valery Gergev ha più volte dichiarato la sua vicinanza a Vladimir Putin. D'accordo con il sovrintendente - ha spiegato il sindaco - gli abbiamo chiesto di prendere una posizione precisa, nel caso in cui non lo facesse saremo costretti a rinunciare alla sua collaborazione. È un piccolo segno ma serve a manifestare che vogliamo prontamente renderci conto di quello che sta succedendo. È chiaro che la cultura può andare su altri piani ma di fronte a situazioni così chiare bisogna intervenire».

Una linea ribadita dal sovrintendente del teatro Dominique Meyer che ha inviato una lettera formale al maestro russo di 66 anni, chiedendogli di scrivere «una dichiarazione a favore della risoluzione pacifica dei conflitti» dopo le «generose prese di posizione a favore di Putin» se vuole «continuare a collaborare con il Piermarini». La protesta contro il maestro russo era già stata sollevata nei giorni scorsi dalla Cisl, alla vigilia del debutto.

Le esibizioni di Gergiev, che è anche direttore artistico del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e della sua orchestra, potrebbero essere a rischio anche in America o registrare dure proteste.

E proprio davanti al tempio della lirica, in piazza Scala, ieri alle 18 si è tenuto un presidio contro la guerra, promosso da sindacati, Acli e Anpi, hanno partecipato oltre mille persone.

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