Gli Usa spostano i bombardieri. L'Iran avvisa: "Pericolo per tutti"

Tel Aviv avverte Trump. "Non aspetteremo due settimane. "Gli Spirit" nel Pacifico: possono portare la superbomba

Bombardieri B2 Spirit
Bombardieri B2 Spirit
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Donald Trump muove i bombardieri B-2 dagli Usa verso il Pacifico e rientra alla Casa Bianca dal suo resort in New Jersey per riunire nuovamente il consiglio di sicurezza nazionale sul conflitto tra Israele e Iran. "Diversi" bombardieri stealth - riferisce il Washington Post - sono decollati dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri, diretti all'isola di Guam, secondo i dati del controllo del traffico aereo. I B-2 sono i soli in grado di trasportare la gigantesca bomba GBU-57 da 13,6 tonnellate, considerata l'unica in grado di distruggere l'impianto nucleare iraniano di Fordow. Anche con le "bunker buster" ci sono dubbi sulla capacità di successo, ma stando ad alcuni rapporti l'operazione potrebbe riuscire sganciando diversi dispositivi uno dopo l'altro. Nel frattempo Axios rivela che il presidente americano e il collega turco Recep Tayyip Erdogan hanno cercato segretamente di organizzare un incontro tra alti funzionari di Washington e Teheran a Istanbul questa settimana, ma il tentativo è fallito poiché la Guida Suprema Ali Khamenei, nascosto per timore di un attentato, non è stata in grado di approvarlo.

La rivelazione mostra quanto Trump stesse spingendo per un incontro diretto con gli iraniani offrendosi persino di partecipare di persona, se necessario nella speranza di raggiungere un accordo sul nucleare ed evitare l'intervento militare. Anche se nei giorni successivi, il tycoon e i suoi stretti consiglieri sono diventati meno fiduciosi nella possibilità di una soluzione diplomatica. Parlando proprio dalla capitale turca, il ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Abbas Araghchi, avverte che un eventuale coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto sarebbe "molto, molto pericoloso", e ripete che l'Iran "non può negoziare con gli Usa quando il nostro popolo è sotto i bombardamenti". E i ribelli Houthi dello Yemen minacciano di tornare a colpire le navi americane nel Mar Rosso - nonostante un recente accordo di cessate il fuoco - se gli Usa si uniranno agli attacchi di Israele.

Secondo un memo del Dipartimento di Stato visionato dal Washington Post, centinaia di cittadini statunitensi hanno lasciato l'Iran attraverso i suoi confini terrestri dall'inizio dell'attacco di Tel Aviv la scorsa settimana: un'ammissione rara, seppur privata, da parte del governo, che un gran numero di americani è in pericolo, non solo a causa dei raid israeliani, ma anche del regime. Il cablogramma rileva che diversi di coloro che cercano di fuggire hanno incontrato "ritardi e vessazioni" dalle autorità iraniane e c'è un piccolo numero di segnalazioni non confermate di persone incarcerate.

Sul fronte interno, intanto, Trump emargina sempre più la direttrice della National Intelligence Tulsi Gabbard. Ieri la numero uno degli 007 ha fatto marcia indietro dopo che il comandante in capo ha detto pubblicamente che "ha sbagliato" nella valutazione sugli sforzi di Teheran per ottenere un'arma nucleare.

"I media disonesti stanno intenzionalmente estrapolando la mia deposizione (al Capitol) dal contesto e diffondendo notizie false per alimentare la divisione - ha scritto su X - L'America ha informazioni di intelligence che l'Iran è al punto di poter produrre un'arma nucleare entro poche settimane o mesi, se decide di finalizzare l'assemblaggio. Trump è stato chiaro che non può accadere, e sono d'accordo".

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