Dopo Velletri, anche il comune di Milano "boldrinizza" il linguaggio

Dopo Velletri, anche Milano introduce la parità di genere nelle comunicazioni ufficiali del comune. Assessore alle risorse umane Tajani: "Combattiamo la violenza che c'è nel voler declinare al maschile ruoli e funzioni svolti da donne"

Dopo Velletri, anche il comune di Milano "boldrinizza" il linguaggio

Sindaco e sindaca, assessore e assessora, ingegnere e ingegnera (sic). Il dibattito sul presunto maschilismo della lingua italiano, lanciato qualche anno fa da Laura Boldrini, continua a produrre nuovi "frutti". Dopo il caso di Velletri, la cittadina laziale dove di recente l'amministrazione comunale guidata dal Partito democratico ha approvato e fatto entrare in vigore alcune linee guida per combattere il linguaggio maschilista delle comunicazioni ufficiali, anche Milano si appresta a fare la stessa cosa. Da direttore a direttrice, da revisore a revisora, sono queste alcune delle trasformazioni linguistiche annunciate dalla giunta Sala che ha approvato "le linee guida per l'adozione della parità di genere nei testi amministrativi e nella comunicazione istituzionale" del Comune di Milano. In parole povere, un adeguamento al genere femminile del linguaggio utilizzato dalla Pubblica Amministrazione dell'ente.

"Una questione prioritaria", spiega l'assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Risorse Umane di Milano, Cristina Tajani. Che continua: "Non ci si rende conto quanta violenza ci sia nel voler declinare al maschile ruoli e funzioni svolti da donne e per cui la grammatica non ha dubbi di sorta". Inoltre, prosegue Tajani, "diamo la giusta visibilità alle donne dell'ente che, essendo la maggioranza, tanta parte hanno nella buona reputazione del Comune di Milano e nella sua innovatività. Scrivere la realtà per quella che è, è un tema di giustizia, nulla di più". La rimodulazione dei vocaboli adoperati nel sarà fatta in collaborazione con l'Accademia della Crusca, il tutto per superare ogni discriminazione nel linguaggio scritto come in quello parlato. Il divario di genere sarà annullato attraverso vari strumenti, in primis la realizzazione di un programma di formazione per le risorse umane dell'ente.

E poi, inevitabilmente, una revisione di tutti i testi amministrativi in vigore e della modulistica diretta alle utenti e agli utenti dei servizi comunali. Un processo di adeguamento linguistico che riguarderà anche società partecipate, enti e aziende del comune milanese.

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