Politica estera

Vietati i voli a corto raggio se c'è il treno. La Commissione europea dà il via libera

Il collegamento ferroviario deve essere inferiore alle 2 ore e mezza. La decisione su Parigi rappresenta un precedente per gli altri Paesi

Vietati i voli a corto raggio se c'è il treno. La Commissione europea dà il via libera

Stop agli aerei sulle tratte interne che si possono coprire con un viaggio in treno di una durata inferiore alle due ore e mezzo. Il via libera della Commissione europea alla legge francese che taglia i voli brevi rappresenta un precedente per tutti gli altri Paesi comunitari, Italia compresa, dove il governo potrebbe in futuro prendere in considerazione la possibilità di una legge per preservare l'ambiente eliminando i voli a cortissimo raggio. L'obiettivo è quello di ridurre le emissioni degli aerei sostituendoli con un'alternativa più ecologica ma equivalente in termini di tempistiche di viaggio.

La novità era stata inserita in una legge francese, la «Climat et résilience» (Clima e resilienza) del 22 agosto del 2021, ma il disco verde dell'Europa è arrivato dopo un anno di negoziati e solo nel caso in cui vengano rispettate alcune condizioni. I voli potranno essere cancellati se il collegamento ferroviario sarà garantito più volte al giorno e bidirezionale, cioè con viaggi di andata e ritorno sulla stessa tratta. I treni in sostituzione dei voli brevi, inoltre, dovranno essere in numero sufficiente e in orari adeguati per i passeggeri. Inoltre chi viaggia deve avere la possibilità di poter restare almeno otto ore nella città di arrivo. Al momento sono soltanto tre in Francia le tratte che rispettano questi parametri e che verranno cancellate: quelle tra Parigi-Orly e Bordeaux, Nantes e Lione. La misura sarà valida tre anni, al termine dei quali la Commissione valuterà l'impatto del cambiamento.

L'Europa è intervenuta dopo essere stata sommersa dai ricorsi dei rappresentanti degli aeroporti francesi e dei vettori operanti in Francia, spinti dalla necessità di tutelare la libertà di impresa delle compagnie aeree che rischiava di essere limitata dalla legge per ridurre le emissioni di gas serra, e per assicurare agli utenti la possibilità di continuare a scegliere tra più servizi, treno e aereo, in concorrenza tra loro. La risposta positiva della commissione è arrivata a patto che il taglio dei voli a corto raggio non sia discriminatorio, non distorca la concorrenza tra i vettori aerei e non sia più restrittivo del necessario per alleviare il problema. Per l'esecutivo comunitario la legge francese è legittima ed utile per salvaguardare l'ambiente e sono state considerate attendibili le stime del governo di Parigi sul risparmio di C02 che si ottiene bloccando soltanto i voli da Orly a Bordeaux, Lione e Nantes.

Per Willie Walsh, direttore generale dell'Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), «vietare i voli interni brevi per diminuire l'impatto ambientale come ha fatto la Francia è una decisione assurda». Citando un rapporto dell'Eurocontrol, organismo responsabile della sorveglianza del traffico aereo, Walsh ha fatto notare che «se si eliminassero tutti i voli inferiori ai 500 chilometri in Europa ci sarebbe un taglio del 24 per cento delle tratte aeree ma le emissioni di CO2 del settore calerebbero solo del 3,84 per cento». La decisione della Commissione europea apre dunque alla possibilità che altri Paesi si accodino, anche se al momento nessuno ha presentato proposte di legge con l'obiettivo di combattere la crisi climatica sostituendo l'aereo con il treno lì dove possibile.

In campagna elettorale una proposta simile era arrivata da Europa Verde, che ieri per bocca del suo portavoce, Angelo Bonelli, ha rilanciato l'idea: «Il governo batta un colpo».

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