Politica estera

Vietato TikTok, sfida Usa a Pechino

Sì alla legge che impone alla cinese ByteDance di vendere. Intesa bipartisan, Trump contro

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Gli Usa fanno un passo importante verso il bando di TikTok. La Camera ha approvato a stragrande maggioranza, in un raro momento di unità bipartisan, la legge che concede sei mesi all'azienda cinese ByteDance per vendere la piattaforma che, altrimenti, sarà vietata negli Stati Uniti. Ora la misura passa al Senato, dove il suo destino è incerto poiché alcune figure chiave dei repubblicani non sono convinti di una mossa così drastica contro un'app che ha 170 milioni di utenti negli Usa e rischia di far perdere voti tra i più giovani. Il presidente Joe Biden, tuttavia, ha già detto che firmerà il provvedimento - ufficialmente noto come Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act - se arriverà sulla sua scrivania. Mentre con una svolta rispetto alla sua posizione precedente, Donald Trump ha detto di essere contrario a un divieto, soprattutto perché rafforzerebbe Meta (proprietaria di Instagram e Facebook), che ha definito «nemica del popolo».

Immediata la reazione di Pechino, secondo cui la messa al bando dell'app di condivisione video «si ritorcerebbe inevitabilmente contro gli Stati Uniti». Per il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin si tratta di un «comportamento prepotente», e «malgrado gli Usa non abbiano trovato prove che TikTok minacci la sicurezza nazionale, non hanno mai smesso di reprimere il social». Intanto il Ceo di TikTok, Shou Zi Chew, è a Washington cercando di raccogliere sostegno per fermare il disegno di legge, e Michael Beckerman, vicepresidente della società per le politiche pubbliche, ha affermato che «questa legislazione, approvata a una velocità senza precedenti e senza nemmeno il beneficio di un'udienza pubblica, pone serie preoccupazioni costituzionali».

La misura è nata sulla base dei timori sulla sicurezza a causa della potenziale influenza del Partito comunista cinese, mentre TikTok ha sempre negato qualsiasi legame con il governo del Dragone, e ha deciso di ristrutturare l'azienda in modo che i dati degli utenti americani rimangano negli Stati Uniti.

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