Virginia von Furstenberg è morta. Aveva quarantotto anni. Era nata a Genova il cinque di ottobre del Settantaquattro. Giaceva sul terrazzo al primo piano dell'Hotel Palace di Merano. Era la figlia di Sebastiano Furstenberg e di Elisabetta «Bettina» Guarnati e nipote del principe Tassilo e di Clara Agnelli, scomparsa nel duemilasedici, madre di Ira, Egon e per l'appunto di Sebastiano. Virginia, sposa di Paco Polenghi, lascia due figli Miklos e Ginevra nati dal matrimonio con Alessandro Csillaghy, di origini ungheresi. E una terza figlia, Clara, avuta dopo una relazione con Giovanni Bacco. Una vita esuberante, la sua, donna affascinante, di una bellezza diafana, stilista per diletto, erede, nello spirito, di suo padre Sebastiano che, in infanzia, ebbe l'hobby di allevare le formiche, raccolte in speciali contenitori di vetro riempiti di terriccio.
Nonostante la parentela diretta con la «famiglia», Sebastiano non rientrava nei favori dello zio Gianni, mentre aveva legato con Susanna e Umberto; Virginia ne aveva conservato certe esuberanze, di comportamento e di eleganza. Si pensa a una morte voluta, Virginia si sarebbe lanciata dalla sua stanza ai piani superiori dell'hotel, per poi giacere sul pavimento della terrazza. Un epilogo strano e già carico di misteri, una fine tragica che fa tornare alla mente analoghe morti di quella dinastia ricchissima e travolta dai suicidi, quello di Edoardo Agnelli, gettatosi dal ponte lungo la strada verso Fossano, il quindici di novembre del duemila e quello assai oscuro e mai veramente illustrato di Giorgio, un altro dei fratelli di Gianni, Umberto che concluse, l'undici di maggio del millenovecentosessantacinque la su esistenza buia cadendo dalla finestra di una clinica del cantone di Vaud, a Rolle.
Il suicidio come svolta tragica di una famiglia al centro della luce ma, al tempo stesso, avvolta da molte zone fosche, tenute sotto traccia dal mondo torinese e che ieri, nell'albergo di Merano, ha visto scrivere un'altra pagina drammatica. Virginia von Furstenberg aveva creato apprensione già nello scorso febbraio quando era improvvisamente scomparsa, non dando più alcuna notizia di sé e si era subito ipotizzata una situazione angosciosa; il padre, Sebastiano, aveva presentato denuncia al commissariato di Marghera che aveva trasmesso la notizia alla questura di Milano, città di residenza ufficiale della figlia.
Ma, fortunatamente, quattro giorni dopo, la vicenda si era risolta con il ritorno a casa, in una delle dimore del Veneto, senza però trovare alcuna spiegazione o motivo di quella scomparsa. Resta l'ombra di un'altra morte in una vita piena di episodi imprevedibili, un epilogo che, forse, era preannunciato.
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