Yoon, scuse in diretta tv per la legge marziale. Fallisce (per ora) il tentativo di impeachment

Il presidente: "Non mi sottrarrò alle mie responsabilità". Il suo partito fa mancare il quorum. L'ipotesi: mercoledì un nuovo voto

Yoon, scuse in diretta tv per la legge marziale. Fallisce (per ora) il tentativo di impeachment
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Si scusa ma non si dimette. E viene salvato (per ora) dai suoi parlamentari il presidente della Corea del Sud Yoon Seok-yeol. La lunga giornata di Yoon è iniziata alle 10 ora locale (le 2 in Italia(, quando in un breve discorso alla nazione ha chiesto perdono «sinceramente» per aver imposto la legge marziale, promettendo di non dichiararla mai più e annunciando l'intenzione di affidare al suo partito il compito di prendere «misure per stabilizzare la situazione politica, compreso il mio mandato». Nessuna parola su possibili dimissioni.

Così Yoon si è autosalvato una prima volta. La seconda salvezza è arrivata poche ore dopo dal Parlamento, che non ha potuto votare l'impeachmente a causa della mancanza del quorum provocata dall'assenza della quasi totalità dei parlamentari del People Power Party a cui appartiene Yoon. In questo modo in aula c'erano solo 195 dei 300 parlamentari ed è stato aritmeticamente impossibile garantire all'impeachment i due terzi degli aventi diritto richiesti dalla costituzione. Tra i membri del Ppp erano presenti solo Ahn Cheol-soo, Kim Sang-wook e Kim Ye-ji, che anno votato secondo le proprie convinzioni, contrariamente alla linea politica del partito. Tutto questo mentre lo speaker della Camera, il democratico Woo Won-shik, così biasimava i colleghi del Ppp: «Non avete paura di essere giudicati dalla storia, dalle persone e dal mondo? Partecipate al voto, è così che proteggete la nostra democrazia». E mentre un mare di persone, 150mila (anzi, 149mila, con puntigliosità coreana) secondo la polizia e un milione secondo gli organizzatori, si radunava fuori dal Parlamento, chiedendo a gran voce le dimissioni del presidente. Il prossimo voto potrebbe avere luogo l'11 dicembre.

Prima della sessione plenaria, il Ppp aveva confermato il «non voto» sull'impeachment del presidente e il voto negativo sul disegno di legge per la nomina di un procuratore speciale sulle accuse mosse alla first lady Kim Kun-hee, tra le quali quella sul suo presunto coinvolgimento in un piano di manipolazione azionaria e quella sulla presunta interferenza nelle nomine elettorali tramite un lobbista. «Non possiamo ripetere la tragedia della paralisi degli affari statali e della sospensione degli affari costituzionali. Proporremo una soluzione politica che le persone possano comprendere», ha spiegato pretestuosamente il partito. Il

È la terza volta che un disegno di legge di impeachment contro un presidente in carica viene votato dall'Assemblea nazionale. In precedenza, le mozioni contro l'ex presidente Roh Moo-hyun nel 2004 e l'ex presidente Park Geun-hye nel 2016 erano state entrambe approvate dalla sessione plenaria dell'Assemblea nazionale.

Nel caso di Roh, la Corte costituzionale aveva respinto il provvedimento e lui era tornato al suo posto mentre l'ex presidente Park non ha completato il suo mandato per la decisione della Corte costituzionale di rimuoverla dall'incarico.

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