Don Luigi Mazzi si sfoga. Ma «ci sono cose che non tollero più» ammette. Neanche se il fondatore di Exodus deve prendersela con il cardinale Dionigi Tettamanzi che «ha a disposizione tanti conventi vuoti o canoniche dove vive un prete da solo e potrebbero starci quaranta persone», e con i magistrati che hanno imposto al Comune di assegnare ai rom del Triboniano e «dovrebbero mettere lo stesso impegno per mandare in galera quei proprietari di casa che fanno pagare agli universitari dei canoni di affitto immorali». Del problema degli alloggi in città ha parlato alla Vigilia di Natale in stazione Centrale, alla messa celebrata per la festa dei clochard che organizzano ogni anno i City Angels. E ieri è tornato sul tema. Puntualizzando che va bene affrontare con un certo ardore - sia da parte delle istituzioni, della politica e della magistratura - la questione degli alloggi per i nomadi. Ma «si parla di 10-15 famiglie, e bisogna affrontare piuttosto il problema della casa per tutti». A partire dai giovani, una categoria particolarmente cara al fondatore di Exodus. I canoni di affitto? «Sono da usurai, come è possibile che per vivere in trenta metri quadrati i ragazzi debbano dividersi l’affitto e pagare 500 euro al mese? C’è discriminazione, perchè chi arriva da fuori sede o rinuncia a studiare a Milano o costringe le famiglie a spendere i soldi che hanno da parte per l’alloggio».
E pensa «alle giovani coppie, che devono impelagarsi con mutui che durano tutta la vita». Un appello: «La Curia ha a disposizione un buon patrimonio di conventi e canoniche, li metta a disposizione per studenti e coppie in difficoltà».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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