Il presidente Soru crea una super villa ma si indaga sulla collinetta del Cavaliere

La sinistra esulta per i controlli alla Certosa, ma dimentica il «buen retiro» dell’ex Mr Tiscali

da Roma

Divieti, ma non per tutti. Controlli e ispezioni, ma solo per qualcuno. Non tutte le ville in Sardegna sono uguali, e non soltanto come cubature, location e scelte architettoniche. Anche le regole non sono le stesse per tutti.
Ieri, per esempio, Silvio Berlusconi è volato sull’isola per godersi un fine settimana di relax a villa Certosa. A guastare la minivacanza del premier dimissionario, però, è arrivata non solo l’imposta sul lusso della giunta Soru (per i 2500 metri quadrati a meno di 300 metri dalla costa della sua residenza sarda, il Cavaliere dovrà sborsare 45mila euro), ma anche la notizia che lunedì mattina, strappato il via libera al Viminale, piomberanno nel giardino della tenuta di Porto Rotondo i tecnici dell’assessorato regionale all’Urbanistica per verificare la regolarità della collina alberata costruita negli ultimi mesi. «La sinistra - ha commentato ieri Berlusconi da Napoli, chiacchierando con la proprietaria della gelateria “Chalet Ciro” - ha colpito anche in Sardegna. Deve vedere che meraviglia ho creato, costruendo una collinetta dove sogno di andare da vecchio a condurre i bambini per insegnare la botanica». «Dalla Spagna ho fatto portare 12 ulivi secolari costati un mare di soldi. Ma lunedì già so che decine di ispettori della sinistra verranno a trovarmi», ha concluso il Cavaliere. Che tramite il suo avvocato, il senatore azzurro Nicolò Ghedini, nei giorni scorsi ha confermato la regolarità dei lavori, autorizzati a gennaio dal comune di Olbia dopo la concessione dei nulla osta dall’Ufficio tutela paesaggio e dalla Forestale.
L’ispezione ordinata dalla Regione fa esultare molti nel centrosinistra. Qualcuno, come il senatore dei Verdi Mauro Bulgarelli, elogia pubblicamente il «bravo Soru» per l’iniziativa della verifica sui lavori nel parco di villa Certosa. Ma nella frenesia di applaudire, si dimentica che pure l’ex mister Tiscali si è comprato una «casetta» sulla spiaggia, a Villasimius, adattandola con consistenti lavori al proprio gusto. Con qualche dubbio sul rispetto delle regole da lui stesso imposte come presidente di Giunta, se nel 2004 la Forestale gli ha contestato l’abbattimento di 1.500 alberi. Ma ci sono ombre anche sui lavori che il Governatore ha fatto nell’ex «villa Trois». Che un tempo era una residenza a due piani con tetto spiovente e un lungo balcone affacciato sul mare, e ora è una specie di parallelepipedo color bianco ghiaccio, un bunker minimalista-chic a pochi metri dalla spiaggia, grazie a una generosa ristrutturazione. Proprio una severissima legge voluta da Soru ha proibito interventi che modifichino volumetrie e impatto architettonico delle costruzioni in un raggio di due chilometri dalla costa, eppure nessuna delle voci del coro scandalizzato per villa Certosa ha avuto da ridire per «casa Soru» a Villasimius. «Sulla villa dentro il mare di Soru c’è omertà totale della magistratura», commenta l’ex Governatore Mauro Pili: «Ho fornito documenti che dimostrano come le leggi di Stato e Regione siano state violate proprio da chi si professa difensore dell’ambiente. Eppure aspetto ancora e invano un segnale dalla procura, per essere ascoltato o per l’archiviazione.

Dunque per alcuni c’è complice omissione e silenzio, per altri solerzia di controlli». «Soru - conclude Pili - fa bene a mandare ispezioni dove ci sono presunti abusi, ma fa un abuso a non mandarne una anche a casa sua».

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