Un assegno più pesante del solito arriverà per molti pensionati italiani con la mensilità di dicembre. Prima di Natale, infatti, l’Inps accrediterà un bonus da 154,94 euro: un’integrazione economica introdotta dalla legge finanziaria del 2001 e confermata anche per quest’anno. Un importo modesto, certo, ma che per chi vive con trattamenti minimi può fare la differenza tra una spesa rinviata e un pasto in più da condividere durante le festività. In un contesto di inflazione ancora non del tutto riassorbita e di prezzi che restano alti per generi alimentari ed energia, ogni sostegno assume un valore concreto.
Cos’è e come funziona il bonus da 154 euro
Come specifica l’Inps, si tratta di un’“erogazione supplementare alla pensione” corrisposta d’ufficio nel cedolino di dicembre. La misura, pari a 154,94 euro, è esente da tassazione e si aggiunge alla tredicesima mensilità che invece continua a essere soggetta all’Irpef. Il Governo aveva valutato, in fase di legge di Bilancio, la possibilità di detassare la tredicesima per sostenere ulteriormente i redditi bassi, ma l’ipotesi non è stata inclusa nella manovra. Il bonus quindi resta, come negli anni passati, un piccolo intervento mirato alla fascia di popolazione più fragile. A dicembre inoltre i pensionati potranno beneficiare della temporanea sospensione delle addizionali regionali e comunali, che torneranno a essere trattenute da gennaio. L’effetto combinato tra bonus, tredicesima e sospensione delle addizionali permetterà quindi a molti di affrontare le spese di fine anno con un margine economico leggermente più ampio.
Chi ne ha diritto
Il bonus non spetta a tutti. Secondo le stime de Il Messaggero, nel 2024 ne beneficeranno circa 400 mila pensionati. L’importo è riservato ai titolari di trattamenti a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e delle forme sostitutive o integrative gestite dall’Inps o da enti previdenziali disciplinati dal D.Lgs. n. 509/1994. Sono esclusi, dunque, i percettori di assegni assistenziali, indennità o altre prestazioni che non rientrano nel perimetro pensionistico. Sul piano economico, il bonus spetta a chi percepisce una pensione non superiore a 7.936,87 euro annui. In caso di importi compresi tra il trattamento minimo (7.781,93 euro) e tale soglia, l’Inps riconoscerà la differenza, così da garantire un’integrazione fino al limite previsto. Inoltre, il reddito complessivo assoggettabile all’IRPEF non deve superare 11.672,9 euro per i single o 23.345,79 euro per i coniugati.
Quando arriverà e cosa controllare
L’accredito avverrà automaticamente nel cedolino di dicembre, con la dicitura “Importo Aggiuntivo (Legge 23 dicembre 2000 n. 388) – Credito Anno 2024”. Non sarà necessario presentare alcuna domanda: l’erogazione avverrà d’ufficio, a patto che i requisiti reddituali e contributivi siano aggiornati.
Tuttavia, l’Inps specifica che, in caso di errori nei dati anagrafici o nei redditi dichiarati, potrà procedere al recupero delle somme indebitamente corrisposte. Un motivo in più per verificare con attenzione la propria posizione previdenziale e assicurarsi che le informazioni presenti nel portale siano corrette, onde evitare spiacevoli sorprese nel 2025.