Pensioni, cosa cambia nel 2027 per chi compie 67 anni. Tutte le novità

Il sottosegretario al Lavoro Durigon ha dichiarato che si valuta l’inserimento del congelamento dell’età pensionabile nella manovra di bilancio, per “non far scattare” l’innalzamento automatico a 67 anni e 3 mesi

Pensioni, cosa cambia nel 2027 per chi compie 67 anni. Tutte le novità
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Il 2027 potrebbe segnare una nuova svolta per le pensioni italiane. Dopo anni di tregua, il meccanismo che lega l’età pensionabile all’aspettativa di vita è pronto a rimettersi in moto. Ma al momento, tra automatismi di legge e ipotesi di blocco, la situazione resta in equilibrio precario.

Oggi la pensione di vecchiaia a 67 anni, niente aumenti fino al 2026

Ad oggi, per andare in pensione di vecchiaia servono 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Il requisito è fissato dalla legge Fornero e resterà invariato fino al 31 dicembre 2026. Sul fronte della pensione anticipata, la soglia resta di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, con una finestra di tre mesi prima della decorrenza effettiva dell’assegno. Il meccanismo di adeguamento automatico all’aspettativa di vita è stato sospeso dal 2019, ma la pausa è agli sgoccioli: dal 2027, salvo nuovi interventi, tornerà a funzionare.

Dal 2027 rischio aumento di tre mesi

Secondo le tabelle elaborate dall’Istat, la speranza di vita è tornata a crescere, e questo comporterebbe — per legge — un adeguamento dei requisiti pensionistici di tre mesi a partire dal 1 gennaio 2027. In pratica, la pensione di vecchiaia passerebbe da 67 anni a 67 anni e 3 mesi. Lo stesso aumento si applicherebbe anche al requisito anagrafico per l’assegno sociale. Per chi mira alla pensione anticipata, invece, il traguardo potrebbe spostarsi a 43 anni e 1 mese per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne. Tutti gli adeguamenti avverrebbero in automatico, come previsto dalla normativa Fornero.

Il governo valuta un blocco dell’aumento

Da settimane, però, il governo lavora a una soluzione per evitare l’aumento dei requisiti. L’ipotesi più probabile è una sterilizzazione biennale, cioè il congelamento del meccanismo per il biennio 2027-2028.


Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ad agosto 2025 ha confermato che il tema è “sul tavolo della prossima legge di bilancio”. Una scelta che, se confermata, manterrebbe invariati i requisiti attuali almeno fino al 2028, scongiurando l’aumento di tre mesi previsto dagli automatismi.

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