Previdenza e pensioni

Pensioni, assegni più pesanti: aumenti fino a 130 euro | Il simulatore

Il sistema creato dall’Inps consente di visionare alcune specifiche fondamentali. Si tratta di una nuova versione che mantiene le caratteristiche e la struttura del software ma aggiunge i dati anagrafici

Pensioni, assegni più pesanti: aumenti fino a 130 euro | Il simulatore

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Pensioni, assegni più pesanti: aumenti fino a 130 euro | Il simulatore

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Quando si potrà uscire dal mondo del lavoro? Una domanda a cui risponde il simulatore Inps “Pensami-PENSione A MIsura” che consente di conoscere la data presunta di pensionamento. Il software è stato aggiornato. Ecco tutte le novità.

Il simulatore

Il sistema creato dall’Inps consente di visionare alcune specifiche fondamentali. Si tratta di una nuova versione che mantiene le caratteristiche e la struttura del software ma aggiunge i dati anagrafici assieme a quelli relativi alla contribuzione. Le informazioni che vengono fornite riguardano la pensione alla quale è possibile accedere nella declinazione delle "Gestioni previdenziali" oppure cumulando l’intera contribuzione senza aver indicato gli importi specifici delle prestazioni. Sono poi state aggiunte le novità normative principali che riguardano l’ambito previdenziale come la pensione “Anticipata flessibile” e “Opzione donna” e tutto quello che prevede la legge di bilancio 2023, è stata infatti inserita una sezione specifica.

Le funzioni

In merito alle funzioni vengono incluse anche alcune novità specifiche. Infatti sull’app ci sono delle implementazioni per dispositivi mobile denominate appunto “INPS Mobile” per Android e iOS. L’applicazione non richiede l’autenticazione, è necessario solo selezionare dalla home page la voce “Servizi” e poi scegliere la dicitura “Pensami”. Si può usufruire del servizio “Pensami” tramite il sito web www.inps.it. In merito al percorso digitale da svolgere bisogna cliccare su “Pensione e previdenza”, “Esplora pensione e previdenza”, “Strumenti – Vedi tutti”, “Pensami - Simulatore scenari pensionistici”.

Pensione di vecchiaia e riscatto

I canali di pensionamento in anticipo sono stati ridotti al minimo tramite la legge di bilancio. Coloro che non raggiungono un importo pensionistico di almeno 1,5 volte l’assegno sociale potranno evitare di aspettare i 71 anni previsti per la pensione ma andare a 67. Inoltre per quanto riguarda il biennio 2024-2025, i dipendenti che hanno cominciato a versare dall’anno 1996, che si trovano quindi nel regime contributivo, hanno la possibilità di riscattare i periodi in cui non hanno pagato fino a cinque anni, questo arco temporale può essere parificato ai periodi di lavoro. Si tratta di un versamento che ammonta al massimo a 120 rate mensili senza interessi.

Rivalutazione e soglia pensionistica

Il tasso di inflazione fissato al 5,4% porterà nel 2024 ad aumenti fino a un massimo di 122 euro per quanto riguarda gli assegni fino a quattro volte il minimo. Coloro che hanno redditi da pensione tra i 2.272,96 euro (quattro volte il minimo) e 2.841,2 euro al mese (cinque volte il minimo) recupereranno il 4,59% (l'85% del 5,4%) quindi al massimo 130,41 euro. Mentre i soggetti che hanno tra cinque e sei volte il minimo (3.409,44 euro) potranno recuperare il 53% quindi con un incremento in busta paga al massimo a 97,57 euro. Chi ha pensioni fino a otto volte il minimo (4.545,92 euro al mese) riceverà il 47% dell'inflazione quindi al 2,538 per un aumento del cedolino al massimo di 115,37 euro.

Rivalutazione pensioni

Quota 104

È poi possibile andare in pensione nel 2024 a 63 anni con 41 anni di contributi (essendo 62 anni con 41 contributi nel 2023). Tuttavia, oltre alla riduzione legata all'età, se si esce a 63 anni, quattro anni prima dell'età di vecchiaia, si subisce una riduzione di circa il 4% sull'importo totale. Questa riduzione riguarda principalmente la quota retributiva, che costituisce circa un terzo del totale in media. Si basa sul rapporto tra il coefficiente di trasformazione per l'età di uscita e quello dell'età di vecchiaia, comportando una diminuzione di circa il 12% nel caso di quattro anni di anticipo. Inoltre, si allungano le finestre per l'uscita, passando da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il pubblico. Possono accedere alla pensione coloro nati nel 1961 che hanno iniziato a lavorare almeno nel 1983 senza interruzioni contributive.

Ape sociale e Opzione donna

Per quanto riguarda Ape sociale e Opzione donna, l'età di accesso all'ammortizzatore che accompagna alla pensione aumenta di 5 mesi, raggiungendo i 63 anni e 5 mesi. Questa opzione è disponibile per disoccupati, caregiver, invalidi con almeno il 74% di invalidità e coloro che svolgono lavori gravosi. Inoltre, l'età minima per l'accesso A "Opzione donna" aumenta di un anno, arrivando a 61 anni, con l'aggiunta di un anno di finestra mobile (un anno e mezzo per le lavoratrici autonome). Possono usufruirne le donne nate fino al 1963 che abbiano almeno 35 anni di contributi nel 2023 e abbiano iniziato a lavorare almeno nel 1988, con il calcolo dell'importo basato sul metodo contributivo.

La rivalutazione nel 2024:

  • minimo Inps, considerando un tasso di valutazione provvisorio del 5,4% la pensione mensile lorda 2023 ammonta a:

    567,94

    1.000

    1.500

    2.000

  • mentre quella 2024:

  • 598,61

    1.054

    1.581

    2.108

  • 4 volte minimo, considerando un tasso di valutazione provvisorio rispettivamente del 5,4% e del 4,59% la pensione mensile lorda 2023 ammonta a:

    2.271,76

    2.500

  • mentre quella 2024:

    2.394.44

    2.614,75

  • 5 volte minimo, considerando un tasso di valutazione provvisorio rispettivamente del 4,59% e del 2,862% la pensione mensile lorda 2023 ammonta a:

    2.839.70

    3.000

  • mentre quella 2024:

    2.970.04

    3.085,86

  • 6 volte minimo, considerando un tasso di valutazione provvisorio rispettivamente del 2,862% e, per entrambi i secondi valori, del 2,538% % la pensione mensile lorda 2023 ammonta a:

    3.407.64

    3.500

    4.000

  • mentre quella 2024:

    3.505.17

    3.588.83

    4.101,52

  • 8 volte il minimo, considerando un tasso di valutazione provvisorio rispettivamente del 2,538% e del 1,998% la pensione mensile lorda 2023 ammonta a:

    4.543,52

    5.000

  • mentre quella 2024:

    4.658,83

    5.099,90

  • 10 volte il minimo, considerando un tasso di valutazione provvisorio rispettivamente del del 1,998% e del 1,188% la pensione mensile lorda 2023 ammonta a:

    5.679.40

    6.000

  • mentre quella 2024:

    5.792,87

    6.071.28

Le cifre vanno intese in euro.

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