Previdenza e pensioni

Pensioni, tutte le ipotesi in campo. Ecco cosa potrebbe accadere

Riparte il confronto sulla previdenza tra sindacati e governo. Il 31 dicembre 2023 si concluderanno Quota 103, Ape sociale e Opzione Donna. Sono attesi eventuali rinnovi per il prossimo anno

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Il confronto tra governo e sindacati sulla previdenza è ripartito. Tra i punti più importanti si è discusso del possibile anticipo della pensione dove Quota 41 potrebbe essere posticipata al 2025 o addirittura al 2026. Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, ha incontrato prima le imprese e poi i Cgil, Cisl e Uil che hanno chiesto la possibilità per alcune categorie di lavoratori di andare in pensione tra i 62 e i 63 anni.

Le richieste

I sindacati hanno richiesto di destinare il Tfr alla previdenza integrativa, si tratta di una forma di risparmio ulteriore rispetto alla pensione obbligatoria erogata dall'INPS. Quindi il risparmiatore, grazie a un investimento aggiuntivo durante la sua vita lavorativa, può assicurarsi una maggiore rendita pensionistica mensile. Inoltre la richiesta di Cgil, Cisl e Uil riguarda anche la pensione di garanzia per i giovani che versano i contributi ma hanno delle carriere in stato di discontinuità.

Il rebus Quota 41

Attualmente, secondo i calcoli della Ragioneria generale di Stato, non ci sono le possibilità per introdurre nell’immediatezza Quota 41. Le cifre stimate per il primo anno di applicazione della misura vanno dai 3 ai 4 miliardi di euro. Inoltre l'Ufficio parlamentare di bilancio, o Upb, ha messo in rilievo la necessità di analizzare e trovare una soluzione alle incertezze sulle coperture finanziare per le misure. Nello specifico si va dal rinnovo dei contratti del pubblico impiego all’abbassamento della pressione fiscale e alle misure sulle pensioni. Non solo, anche la Corte dei conti avrebbe specificato che Quota 41 è impraticabile.

Quota 103, Ape sociale e Opzione Donna

Il 31 dicembre 2023 Quota 103, Ape sociale e Opzione Donna cesseranno di essere operative. A questo proposito il governo è chiamato a prendere una decisione in merito a come trattare queste misure il prossimo anno. La scelta verrà effettuata in base al confronto con i sindacati e i dati forniti dall'Osservatorio sulla valutazione della spesa previdenziale richiesto dal ministro del Lavoro, Marina Calderone. Le ipotesi riguardano la proroga di un anno per Quota 103 con alcune integrazioni per assicurare la soglia anagrafica minima al fine di accedere alla pensione a 62 anni e con 41 anni di versamenti.

All’interno dell’ultimo rapporto dedicato al coordinamento della finanza pubblica si parla del pensionamento anticipato spiegando che l’accesso è influenzato fortemente dal requisito anagrafico.

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