Previdenza e pensioni

Previdenza, l’attività autonoma non abbassa la rendita pensionistica

Ciascuna gestione previdenziale mantiene le proprie regole di calcolo e le rispettive retribuzioni di riferimento

Previdenza, l’attività autonoma non abbassa la rendita pensionistica

Ascolta ora: "Previdenza, l’attività autonoma non abbassa la rendita pensionistica"

Previdenza, l’attività autonoma non abbassa la rendita pensionistica

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Accade a volte che si ponga la prospettiva di un'attività autonoma dopo la conclusione di un rapporto di lavoro dipendente. Sorgono a questo proposito dei dubbi in merito alla rendita al termine della professione. Nel caso in cui non sia stata maturata la pensione, i nuovi contributi, ancorché esigui, non ridurranno le quote di pensione maturate. Ecco perché l’attività autonoma non abbassa la rendita previdenziale.

Fondo pensioni lavoratori dipendenti

Innanzitutto è bene conoscere il Fondo pensioni lavoratori dipendenti, si tratta della gestione della previdenza pubblica, interna all’AGO, ovvero l’Assicurazione Generale Obbligatoria, gestita dall’Inps. A questo fondo sono iscritti i lavoratori dipendenti del settore privato, quindi gli impiegati o gli operai che prestano la propria opera alle dipendenze altrui. Rientrano nei partecipanti al Fondo anche gli apprendisti e gli ex dipendenti di azienda elettrica o telefonica a seguito della soppressione della relativa forma sostitutiva dell’AGO, così come i dirigenti del settore industria a dopo l'eliminazione dell’ente previdenziale di riferimento le cui funzioni sono confluite nell'Inps. Inoltre sono inclusi i lavoratori marittimi, domestici e i dipendenti di imprese agricole.

Come funziona

L’iscrizione alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, ovvero commercianti, artigiani, coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, oppure presso la gestione separata dell’Inps, un esempio è il collaboratore o professionista con partita Iva, non incide sulle quote maturate nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Questo significa che non viene incluso nei dei periodi di lavoro dipendente all’interno del settore privato. Ogni modalità di trattamento previdenziale ha delle regole di calcolo specifiche e relative retribuzioni così, al momento del pensionamento il lavoratore, riceverà un assegno composto dalla somma dei periodi maturati in ogni singola gesfione.

Il rendimento

I nuovi versamenti che verranno effettuati da parte del lavoratore, questa volta in veste di professionista autonomo, non abbatteranno i rendimenti maturati nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti, bensì si aggiungeranno allo stesso. È bene sottolineare che il guadagno extra non sarà particolarmente sostanzioso poiché i contributi da lavoro autonomo hanno un peso inferiore rispetto a quelli dallo svolgimento della professione nelle vesti del dipendente.

Nel caso in cui si scegliesse in maniera volontaria di proseguire con l’assicurazione di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti nel Fondo, verranno prese come riferimento le ultime contribuzioni e, quindi, l’onere economico sarà maggiore così come la pensione.

Commenti