Riscatto laurea, ipotesi sconto a 900 euro: la proposta per anticipare la pensione a 60 anni

La misura, sostenuta da una petizione con quasi 120mila firme, potrebbe aprire la strada al pensionamento anticipato per docenti, presidi e personale Ata

Riscatto laurea, ipotesi sconto a 900 euro: la proposta per anticipare la pensione a 60 anni
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Rendere più leggero e accessibile il costo del riscatto della laurea, passando dagli oltre 6.000 euro attuali a circa 900 euro per anno di corso. È l’obiettivo della proposta di legge n. 1413 presentata dalla senatrice di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo, ora al vaglio della Commissione Affari sociali del Senato. La misura punta in particolare a insegnanti, personale Ata e dirigenti scolastici, con la possibilità di lasciare il lavoro già al compimento dei 60 anni.

Dal peso di 30mila euro a una spesa contenuta

Oggi riscattare un titolo di studio universitario quinquennale costa più di 30.000 euro. La nuova norma, invece, abbasserebbe l’aliquota di computo al 5%, riducendo l’onere a meno di un migliaio di euro per ogni anno di formazione. Una soglia considerata più sostenibile, che allargherebbe la platea di chi può permettersi l’operazione.

Obiettivi e ricadute

Secondo il testo, la misura è pensata per "facilitare il turn over, contrastare il rischio di burnout, promuovere il ricambio generazionale, incoraggiare la formazione universitaria e restituire dignità al personale del comparto istruzione e ricerca". In sostanza, non solo una leva previdenziale, ma anche un tentativo di riorganizzare l’intero settore, favorendo ingressi più rapidi dei giovani nella scuola.

La spinta dal sindacato

L’iniziativa nasce da una petizione promossa dall’Anief, che ha raccolto circa 120.000 adesioni. Un segnale forte di come il tema sia molto sentito tra docenti e operatori scolastici, che chiedono condizioni più eque per poter pianificare il proprio futuro previdenziale.

Impatto sulle finanze pubbliche

Il nodo, ora, è valutare la sostenibilità economica dell’intervento.

Se da una parte il costo del riscatto diventerebbe finalmente abbordabile, dall’altra l’uscita anticipata dal lavoro comporterebbe un aumento di spesa per lo Stato e la necessità di nuove assunzioni. Un equilibrio delicato che il Parlamento dovrà misurare, tenendo insieme i conti pubblici e le esigenze di un settore cruciale come l’istruzione.

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