da Milano
La Bce alza al 2% le stime di crescita per il 2006 e coglie loccasione per ricordare ai Paesi delleuro zona che periodi di espansione economica superiori alle attese vanno utilizzati per accelerare il processo di riduzione dei deficit pubblici. Nel Bollettino mensile diffuso ieri, listituto guidato da Jean-Claude Trichet mette inoltre in guardia contro i pericoli di surriscaldamento dei prezzi delle abitazioni, giunti in alcune regioni a toccare livelli «insostenibili». Reduce da un lungo periodo di sviluppo asfittico e incapace di agganciarsi al treno delle ripresa americana, lEuropa dellUnione monetaria beneficerà questanno di un rafforzamento del Pil superiore alle previsioni (dall1,7% precedente al 2%). Un miglioramento ricondubile, secondo Francoforte, al prevedibile aumento dei consumi interni (finora uno degli anelli deboli del ciclo), reso in parte possibile dalle più positive condizioni del mercato del lavoro. Il passo di sviluppo più rapido rischia però di rimanere un fatto episodico: la Bce ha infatti rivisto al ribasso le stime 2007, aggiustate all1,9%. Quanto allinflazione, loutlook resta invariato: sia nel 2006 sia il prossimo anno, i prezzi al consumo resteranno al 2%, ovvero sul limite fissato dalla banca centrale. Landamento dellinflazione continuerà a essere influenzato dal petrolio e potrebbe subire nei prossimi anni pressioni dalle variazioni già annunciate dei prezzi amministrati e delle imposte indirette, costringendo la Bce a «esercitare la sua vigilanza». Di recente, Trichet ha ribadito che listituto è pronto «in qualsiasi momento» ad alzare ancora i tassi dopo il giro di vite di un quarto di punto dato allinizio del dicembre scorso. Le previsioni sono per unulteriore stretta entro la prima metà dellanno, forse già in marzo. Il Bollettino evita però ogni riferimento allevoluzione della politica monetaria, soffermandosi invece sui conti pubblici dei Paesi della euro zona. Conti che nel 2005 hanno registrato «unevoluzione migliore delle attese in diversi Paesi». La Bce invita comunque a cogliere loccasione offerta dal miglioramento congiunturale per «ridurre in maniera risoluta e durevole gli squilibri di bilancio» attraverso «misure credibili». Una nota di preoccupazione viene infine dai prezzi delle case, i cui prezzi nel periodo 2000-2004 sono stati «esuberanti» in Italia, Spagna e Francia.
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