Cronaca locale

Primo effetto del ticket: un fiume di auto a caccia del posteggio che non c’è

La nuova emergenza sono i veicoli lasciati fuori dalla Cerchia. Servirebbero almeno 150mila posti, ma ce ne sono solo 16mila

Da lunedì prossimo, i cartelli d’ingresso a Milano dovrebbero riportare come sottotitolo: «Benvenuti nella giungla della sosta». Così, per lo meno, chi entra in città con l’auto sarà da subito consapevole di ciò a cui va incontro. Nessuno, nella giunta di Pisapia, parla di emergenza parcheggi.
Ma di fatto la situazione sarà invivibile sul serio. Dal 2008 ad oggi non sono state incrementate le aree di sosta fuori dal centro. E, per di più, l’amministrazione ha bloccato il piano parcheggi. Risultato: non c’è posto per tutti. Già la situazione è al collasso ora, figuriamoci da lunedì prossimo con l’Area C. Ad oggi le auto in città, solo quelle dei milanesi, sono 700mila e tra queste ben 400mila non hanno un parcheggio di pertinenza, quindi sono perennemente per strada e infilate in qualche modo sui marciapiedi e negli angoli più impensati. Dal 16 gennaio, saranno centinaia le auto che cercheranno un posto fuori dal centro. Dove, non si sa. «La città - spiega Carlo Masseroli, capogruppo Pdl in Consiglio comunale - è già piena. La vera emergenza di adesso è quella della sosta».
Ognuno cerca di arrangiarsi come può ed ovviamente c’è chi se ne approfitta: i prezzi dei box nella cerchia attorno all’area vietata sono già schizzati alle stelle, con tariffe aumentate del 20%. L’unica salvezza sono i parcheggi di interscambio. Ma non sono regalati e i silos chiudono alle 20. Chi entra in centro e magari lavora fino a quell’ora è quindi costretto a pagare le tariffe notturne.
I posti dei mega parcheggi lungo le fermate del metrò sono 16mila (Famagosta e Lampugnano sono quelli più capienti con 2mila e passa posti auto ciascuno) ma se si pensa che il flusso dei pendolari conterà 300mila presenze in più, non basteranno a coprire tutte le richieste. Nemmeno se solo la metà di questa fiumana di persone decidesse di utilizzare l’auto.
Come la giri la giri, l’Area C è destinata a creare un sacco di grane. «È un disastro - insorge Masseroli - per il traffico che si creerà sulla circonvallazione e fuori dal centro e dalla città. Ed è un disastro anche perché Atm non è pronta con un incremento adeguato di mezzi». Pisapia e amici non ascoltano nemmeno una parola di quel che ha da dire il Pdl. Ma non si rendono conto che non si tratta di mere posizioni politiche. La giungla ci sarà sul serio. «Quella dell’area C è una scelta irresponsabile - attacca Masseroli - Prima ancora che debutti, il sistema si sta rivelando inefficace sotto ogni punto di vista». A Londra il centro a pagamento non è riuscito a ridurre lo smog ma almeno ha eliminato gran parte del traffico. A Milano non è possibile raggiungere un risultato del genere, non ci sono mezzi pubblici adeguati. E poi, per fare un altro paragone, almeno a Londra i residenti in centro non pagano. Oltre alla sosta, c’è un altro problema. A sollevarlo è l’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa: «Mi chiedo - interviene - se il Comune ha previsto dei percorsi formativi per gli agenti della Polizia locale in vista dell’entrata in vigore dell’area C». Nei prossimi mesi è previsto un incremento di 100mila multe al mese ed il sindacato degli agenti legittimamente ricorda che già attualmente è difficile inviare la notifica entro i 90 giorni previsti dalla legge. C'è da aspettarsi solo caos, notifiche tardive ed una pioggia di ricorsi. Non certo per colpa degli operatori, ma di una giunta che assume decisioni impopolari senza preparare adeguatamente il personale a come gestirne gli effetti».
Il centrodestra denuncia il metodo di preparazione dell’Area C.

Il Comune sostiene che sia «tutto pronto» ma l’accusa da parte di tanti è quella di un lavoro basato sul «pressapochismo e sull’improvvisazione».

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