Primo giorno di saldi, milanesi più spendaccioni della scorsa estate

Dieci per cento di vendite in più. In migliaia in coda davanti alle boutique del quadrilatero della moda Mercoledì si replica con i negozi aperti tutta la notte

Saldi, saldi e ancora saldi. Milano è tappezzata di cartelli, manifesti e gigantografie. 40, 50, e anche 70 per cento di sconto. Per i prossimi sessanta giorni la città si trasforma in un gigantesco outlet e molti milanesi sembrano preferire saldi e vetrine a spiagge e ombrelloni. Da ieri mattina l’esercito dello shopping è sceso in piazza a fare razzia. «Sono in giro da stamattina alle 9 - ci dice Marta, impiegata di 25 anni, muovendosi freneticamente da una vetrina all’altra - e ne ho ancora per un bel po’. Fino a stasera». Lo shopping è così, un virus che rapisce e travolge. Migliaia di persone accalcate sotto il sole che si aggirano fra corso Vittorio Emanuele e il quadrilatero della moda.
In via Montenapoleone, davanti alla boutique di Gucci, milanesi e turisti pazientemente aspettano di poter defluire all’interno per agguantare un sogno che con i saldi diventa più abbordabile. Le vie delle «firme» sono un incrociarsi continuo di donne e uomini carichi di sacchi e pacchetti. Non sono da meno i negozi delle grandi catene. Qui, dove i prezzi sono abbordabili tutto l’anno, ora è una gara a chi arriva prima al capo che non si è potuto comprare nei mesi precedenti. Melissa è una studentessa di 23 anni e fruga fra le magliette per trovarne una della sua taglia: «Sono venuta ieri a fare una ricognizione, così ho già fatto una stima di quello che posso comprare». Lo shopping è anche una questione di strategia. Ma non solo. Per qualcuno il primo giorno di saldi è anche un’occasione per passare un po’ di tempo con un’amica. «Sì, lo shopping è piacevole ma noi approfittiamo di questa giornata - dicono Sandra e Franca, due quarantenni milanesi - per passare una giornata insieme e chiacchierare fra un negozio e l’altro».
I milanesi che hanno deciso di sfidare il caldo di questi giorni per rifarsi l’armadio sono tanti, tantissimi. Giù per corso Vittorio Emanuele è un fiume di teste che schizza da una vetrina all’altra. Alle casse di Tezenis passano quasi venti minuti prima che l’iperattiva cassiera riesca a smaltire la coda. Da Foot Locker in via Torino il negozio è così pieno che un commesso, in tenuta da arbitro, arringa la folla e coordina i colleghi in cima ad uno sgabello, in mezzo ad un viavai di gente che maneggia scarpe di ogni genere. E chi non è uscito di casa con l’idea di fare acquisti finisce lo stesso per convertirsi al consumismo. Marco, barcollante sotto molti pacchi colorati, passava per il centro per caso: «Poi ho visto tutte queste offerte e ne ho approfittato. Ma ora è meglio che me ne vada, mi sono posto una soglia: più di 200 euro non li devo spendere».
I negozi sono pieni e per gli inservienti è difficilissimo fronteggiare l’attacco incrociato dei clienti. Ma gli affari vanno a gonfie vele. «Il bilancio è più che positivo - dice Giorgio Montingelli dell’Unione del Commercio -, è stato registrato un aumento almeno del 10% rispetto allo scorso anno».

Entro la fine di questo week-end di saldi estivi saranno spesi fra gli 11 e i 13 milioni di euro. Una cifra enorme, destinata a crescere ulteriormente mercoledì con la «Grande notte dei saldi», quando le fashion victim più accanite potranno fare aquisti fino alle due del mattino.

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