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Processo Mediatrade, Berlusconi va in tribunale "Contro di me solo fango, metodo comunista"

Il premier all’udienza a porte chiuse per il processo Mediatrade (video). La svolta nella strategia in vista dell’assedio su Ruby e amministrative. Il Cav: "La sinistra usa qualsiasi mezzo per annientare l'avversario". Bagno di folla davanti al tribunale. Insulti dei contestatori (gallery)

Processo Mediatrade, Berlusconi va in tribunale 
"Contro di me solo fango, metodo comunista"

Milano - E' partita la controffensiva all'assalto giudiziario. Questa mattina Silvio Berlusconi si è presentato all’udienza preliminare per il caso Mediatrade, celebrata dal gup Maria Vicidomini. In vista del processo sul Rubygate, il presidente del Consiglio cambia strategia e lancia un segnale netto a chi lo accusava di snobbare i tribunali. Tuttavia, intervistato da Maurizio Belpietro, il Cavaliere è tornato a denunciare il comunismo che "cerca di usare qualsiasi mezzo per annientare l’avversario". E il mezzo, ancora una volta, è l'assalto giudiziario. Un golpe bianco per "far tornare al poterela sinistra".

Quello su Mediatrade è il 25esimo dei processi cui il Cavaliere partecipa come imputato. Di questi 24 sono già stati chiusi con assoluzione e formula piena. Un vero e proprio assalto che dura da 17 anni e che vede oltre mille magistrati occuparsi di Berlusconi e delle sue aziende. Anche dietro al processo Mediatrade, infatti, ci sono solo "accuse ridicole e infondate". "Dal gennaio 1994, da quando sono sceso in campo - ha spiegato lo stesso Berlusconi - mi sono allontanato dalle aziende che avevo fondato per dedicarmi al Paese e non mi sono mai occupato di diritti televisivi". Proprio per rispondere a questo assalto gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno deciso di cambiare strategia consigliando al premier di tornare in aula dopo otto anni. Il messaggio è chiaro: pur considerandosi vittima di "un tentativo di golpe bianco" da parte della magistratura, Berlusconi non snobba il tribunale.

Secondoi Berlusconi, dietro all'assalto giudiziario ci sarebbe un chiaro disegno di dare il potere alla sinistra. In vista delle elezioni amministrative, infatti, il premier sarà stretto fra quattro processi: Mediatrade, Mediaset, Mills e Rubygate. In particolar modo, la vicenda dei diritti televisivi è stata rimessa in moto da un intervento del Csm che con un provvedimento urgente ha rispedito a Milano Edoardo d'Avossa, il giudice che l'aveva presieduto in passato e che era stato trasferito in Liguria. I fatti risalgono alla prima metà degli anni Novanta quando Mediaset acquistò film e telefilm dalla Paramount attraverso un imprenditore americano che aveva avuto un’esclusiva delle produzioni Paramount per l’Europa. "Anche le indagini hanno dimostrato che tutti gli utili che questo intermediario ha fatto vendendo i suoi diritti sono stati rintracciati in conti intestati a lui - ha spiegato il premier - non c’è stato nessun dollaro che sia passato a me attraverso Frank Agrama".

Le convocazioni ai processi sono la diretta conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale che (caso unico in Italia) ha deciso che il presidente del Consiglio può essere sottoposto al processo. Un decisione che lo stesso Berlusconi ha definito "incredibile e assurda" perché distoglie la attenzione del capo del governo dal proprio incarico e dalla funzione pubblica. "In tutti gli altri Paesi - ha puntualizzato il Cavaliere - succede che i processi si sospendono fino al termine del suo incarico". Si riattiva a tempo di record la macchina dei processi per cercare di far fuori politicamente Berlusconi. Su richiesta del presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro, la Corte d'appello ha riportato in aula a celebrare il processo Mills Francesca Vitale che era stata promossa.  "E' un modo per continuare a tenere sotto la spada di Damocle l’ostacolo che la sinistra ha nella conquista del potere", ha spiegato Berlusconi ricordando "il comunismo non si è mai arreso e non è mai cambiato". Il Cavaliere ha denunciato, infatti, l'uso del codice penale come "strumento di lotta ideologica" che vanta pure il supporto di "una parte politicizzata della magistratura" che vuole "eliminare un avversario vittorioso alle elezioni".

L'udienza per il caso Mediatrade è stata aggiornata al 4 aprile. I magistrati hanno già "bloccato" anche il 2 e il 30 maggio. Dopo due ore di udienza preliminare, Berlusconi si è fermato a salutare i sostenitori che hanno gremito la piazza davanti al palazzo di giustizia.

Poche parole da parte del Cavaliere che si è limitato a confermare la propria presenza alle prossime udienze: "Mi sto preparando al 4 aprile".

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