La Procura lancia l’allarme: «Sommersi dalle pratiche inutili»

Il ministero promette fondi per affrontare l’emergenza

«Eh sì - ammette Corrado Carnevali, procuratore aggiunto della Repubblica - la situazione si era fatta oggettivamente insostenibile». Il colossale arretrato accumulato dagli uffici che devono smistare e registrare le denunce dei cittadini milanesi - trecentomila denunce parcheggiate a pianterreno del tribunale, secondo i dati riportati ieri dal Giornale - rischiava di fatto di paralizzare la amministrazione della giustizia. Per questo la Procura milanese ha lanciato un grido d’allarme al ministero della Giustizia. «E ora - dice Carnevali - forse iniziamo a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel».
Da Claudio Castelli, oggi capo dell’organizzazione al ministero dopo avere lavorato per anni come giudice a Milano, è arrivata la promessa di un intervento straordinario: nessuna assunzione, nessun riempimento dei buchi di organico della Procura, ma uno stanziamento di denaro per appaltare all’esterno il data entry, in altri termini la registrazione delle denunce. Un provvedimento tampone, che dovrebbe servire almeno a riportare l’arretrato su livelli più o meno ragionevoli.


«Il problema - spiega Carnevali - è semplice: quando esisteva la Pretura, c’erano ventidue persone addette a registrare le denunce. Oggi la Pretura, con il relativo carico di lavoro, è stata incorporata nel tribunale. Ma a registrare le denunce ci sono quattro persone, diconsi quattro. (...)

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