«Prodi trasforma Milano in una Mecca»

L’assessore De Albertis: «Ora aspettiamoci un nuovo Partito islamico radicale»

«Lo stato islamico è vicino e Milano diventerà La Mecca». Carla De Albertis, presidente del circolo An Nordestra e assessore a Palazzo Marino, tuona contro le nuove norme del governo Prodi per abbassare gli anni necessari agli stranieri per ottenere la cittadinanza. Appena cinque e una previsione che parla, solo per Milano, di 80mila forse addirittura centomila nuovi italiani. Un partito, vista la prospettiva di concedere loro il diritto di voto, che in città potrebbe pesare per oltre il 10 per cento. Un vero e proprio terremoto sugli equilibri tra i partiti. «Dopo l’indulto concesso da politici irresponsabili - attacca la De Albertis - ecco che il governo “Prodinotti”, ministro Ferrero in testa, ci propone un suicidio tipicamente italiano. Dopo aver richiamato i clandestini di tutto il mondo che continuano a sbarcare sulle nostre coste, dopo aver allargato i ricongiungimenti anche agli harem, ora concediamo la cittadinanza dopo solo cinque anni e lo ius solis, cioè cittadinanza automatica a chi nasce qui. Una follia degna solo di ministri e politici che vivono una realtà ben lontana da quella che vivono i cittadini. Come far finta di non sapere che proprio in questi anni dall’integralismo islamico è partito un attacco all’Occidente. E che, dovessero votare gli stranieri, il primo a nascere sarebbe un partito islamico radicale. Non è mica fantapolitica, ma una realtà ormai alle porte». Nessuna apertura? «Nessuna. La sinistra parla di democrazia, ma questa è gente che a casa sua il voto non sa nemmeno cosa sia.

Voto solo agli italiani. E poi rigore, tutela della nostra identità e soprattutto delle nostre regole. Senza contare i costi sociali. A questi centomila poi Milano dovrà pur dare casa, lavoro, assistenza sanitaria. Riflettano a Roma».

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