Produzione in aumento a dicembre

da Milano

Primi segnali di schiarita dalla produzione industriale, anche se il 2005 si chiude con un bilancio negativo. Secondo i dati diffusi dall’Istat, nel dicembre scorso l’aumento rispetto al mese prima è stato dell’1,2% e del 3,5% a parità di giorni lavorativi. Il miglioramento, superiore alle attese degli analisti e reso possibile dalla crescita dell’export e dal contributo del settore energetico, non ha comunque controbilanciato i risultati negativi dei primi 11 mesi del 2005. L’anno è infatti archiviato con un calo medio dell’1,8%, il peggiore dal 2000, che si riduce allo 0,8% se corretto per giorni lavorativi. La sensazione, però, è che il peggio sia alle spalle, come confermano le previsioni dell’Isae sul primo trimestre 2006, periodo in cui la produzione dovrebbe crescere dello 0,6 per cento. «Possiamo intravedere come sia finita con i primi otto mesi del 2005 la fase di stagnazione - ha detto il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola - e sia iniziata quella crescita che ci lascia ben sperare per il 2006». Per il ministro del Welfare, Roberto Maroni, i dati dell’Istat «sconfessano quelli che dicono che siamo al disastro totale, che l’Italia è ferma e che va indietro. I dati dimostrano che le politiche del governo sono efficaci». La tendenza è «positiva», ha detto il presidente di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera, che vorrebbe tuttavia «un’accelerazione perché la potenzialità del Paese è maggiore» rispetto a quanto finora mostrato. C’è una parte dell’Italia «che si muove» ha proseguito Tronchetti evidenziando che rimane un «differenziale di competitività» da colmare.

Di diverso avviso il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, secondo cui il dato «conferma che continua la stagnazione». Alcuni analisti pensano che il rimbalzo di dicembre proseguirà nei primi mesi del 2006. Nessun impatto di rilievo però sul Pil 2005, che continua a essere atteso su livelli invariati rispetto a quelli del 2004.

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