Pronto soccorso per infettivi, il primo all'ospedale Sacco

Un hub ad alta specializzazione per affrontare eventuali pandemie. Bertolaso: "Chiedo al ministro che questa struttura diventi Irccs"

Pronto soccorso per infettivi, il primo all'ospedale Sacco
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È stato inaugurato ieri all'ospedale Sacco il nuovo Pronto Soccorso Infettivologico, una struttura all'avanguardia concepita per rafforzare la capacità di risposta alle emergenze virali. Si tratta del primo, in Italia, dedicato al contrasto alle malattie infettive. Finanziato da Eni spa con il contributo dell'Asst Fatebenefratelli Sacco attraverso le numerose donazioni ricevute, è stato progettato in risposta alle criticità emerse durante la pandemia del Covid-19. Il reparto si configura come un vero e proprio hub di alta specializzazione, in grado di adattarsi alle esigenze di un sistema sanitario in continua evoluzione e alle nuove potenziali emergenze sanitarie e bioemergenze.

L'intervento edilizio ha riguardato una superficie complessiva di circa 1.500 metri quadri che offrono la possibilità di ottimizzare gli spazi e di garantire percorsi separati e sicuri per pazienti e operatori, con sistemi di biocontenimento fondamentali per la gestione di patogeni altamente contagiosi. La presenza della camera calda dedicata e diversi collegamenti con il Pronto Soccorso attuale, unitamente a locali di bonifica e decontaminazione di pazienti e operatori e aree di osservazione, consente di isolare e trattare con efficacia i soggetti sospetti o affetti da malattie infettive altamente contagiose. Gli impianti di ventilazione assicurano un minimo di 12 ricambi d'aria all'ora nelle sale visita e nei box, garantendo un ambiente sterile e sicuro per pazienti. Infine, la presenza di un locale di osservazione breve intensiva (Obi) con sei posti letto permette di monitorare e trattare i pazienti in modo rapido ed efficace.

"È una giornata importante - ha dichiarato il ministro alla Salute Orazio Schillaci - che dimostra come il servizio sanitario nazionale si voglia ammodernare per stare al passo con i tempi. La pandemia è stata dura soprattutto in Lombardia e il dolore resterà nella memoria collettiva, ma questo pronto soccorso dimostra anche la capacità di ripartire". "Questa struttura rappresenta un hub di valenza nazionale - ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana - uno dei due grandi centri di contrasto alle malattie infettive e quello odierno è un ulteriore passo avanti perché credo che un Pronto Soccorso di questo genere sia fondamentale per poter mantenere la qualità dei servizi".

In questa occasione l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso ha annunciato l'intenzione di "chiedere per l'ospedale Sacco il riconoscimento di istituto di cura e ricovero a carattere scientifico, Irccs". In Lombardia sono cinque gli Irccs pubblici, tre sono a Milano, il Policlinico, l'Istituto dei Tumori e il Besta. "Il Pronto Soccorso infettivologico - ha dichiarato Maria Grazia Colombo, direttore generale dell'Asst Fatebenefratelli Sacco - rappresenta un vero cambiamento di paradigma nella gestione delle emergenze sanitarie e rafforza il ruolo strategico dell'Ospedale quale punto di riferimento nazionale per le malattie infettive".

Non solo, stanno andando avanti a ritmo serrato i lavori per il restyling del

nosocomio, grazie ai fondi Pnrr, che "stanno procedendo con i tempi previsti", ha dichiarato il ministro Schillaci. I lavori, per un investimento complessivo di 110 milioni di euro, si concluderanno nella prima metà del 2026.

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