Pronto il trabocchetto di Calderoli: misurare la fiducia alla Finanza

«Se il governo la confermerà, automaticamente metterà fuori gioco il viceministro»

da Roma

«C’è una certa agitazione in casa avversaria». Il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, non vuol fare previsioni ma la mozione che ha preparato in vista del dibattito di mercoledì sul caso Visco somiglia molto a uno scacco matto alla maggioranza. L’esponente del Carroccio chiede infatti che il governo esprima, o neghi, la sua fiducia ai vertici della Guardia di finanza, e soprattutto all’ex comandante Roberto Speciale, coinvolti nella vicenda delle presunte pressioni del viceministro Visco sulle Fiamme Gialle per trasferire i dirigenti che indagavano sulla vicenda Unipol. Sia con un sì, sia con un no, per governo e maggioranza si aprirebbe la crisi, dice l’autore della mozione killer.
«Se la mozione dovesse passare», la conferma della fiducia ai vertici della Finanza, «si tradurrebbe in una sfiducia di fatto a Visco», spiega Calderoli. Il viceministro dell’Economia dovrebbe anzi «dimettersi da parlamentare».
Ma se la mozione dovesse invece essere bocciata, e venisse espressa una sfiducia ai vertici delle Fiamme Gialle, «ci dovrebbero essere le dimissioni di tutti i vertici della Guardia di finanza». E in un «Paese normale, questo porta conseguenze».
Non è detto, a questo punto, che verranno presentate altre mozioni dalla Cdl. La mozione trappola «sarà la prima che andrà al voto», avverte il vicepresidente di Palazzo Madama.
Ma non vuole che si parli di trabocchetto: è la maggioranza a essersi messa nel guai, precisa, e ora «hanno accontentato Di Pietro», con il depotenziamento di Visco e il sacrificio di Speciale, «ma il problema è amplificato».
La partita infatti non si risolve, per l’opposizione, con la rimozione forzata del comandante e la consegna da parte del viceministro delle deleghe sulle Fiamme Gialle. E la sfiducia dei vertici della Guardia di finanza, se la mozione non passasse, potrebbe avere conseguenze gravissime sul piano istituzionale, secondo l’esponente della Lega: «Qui non siamo di fronte - dice Calderoli - a ufficiali del corpo della Guardia di finanza che rispondono ai vertici del ministero, ma siamo di fronte a ufficiali che svolgono incarichi di polizia giudiziaria e che di questo rispondono alla magistratura». La sfiducia dei vertici della Finanza andrebbe quindi «a incidere sull’indipendenza della magistratura stessa». Ma la fiducia manderebbe invece al patibolo Vincenzo Visco.
Per questo Calderoli non si sbilancia sull’esito della sua mozione, ma sa di aver messo «agitazione» agli avversari.

È molto più efficace questa mossa della richiesta di sfiducia del governo Prodi perché, spiega il presidente dei senatori della Lega, «in un governo attaccato alla cadrega» una mozione del genere «non farebbe altro che aggregarli».

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