Cinque mesi senza stipendio. Il Natale senza la tredicesima, o - peggio - con la doppia amarezza di ricevere un rimborso solo parziale della cifra dovuta e scoprire subito dopo che lassegno era scoperto. Neanche un euro di arretrati, zero incentivi e nemmeno la liquidazione per chi, esasperato, ha deciso di andare via sbattendo la porta. Sono queste le difficili condizioni in cui sono costretti a lavorare i circa sessanta dipendenti, ottanta se si contano anche i medici, della clinica privata Villa Europa di via Eufrate, nel quartiere Eur.
Per questo motivo ieri, nel corso di tutta la giornata, i lavoratori hanno deciso di protestare a turno davanti allingresso della struttura, in mezzo alle bandiere dellUgl Sanità. «Non riusciamo nemmeno a permetterci di scioperare uniti, sarebbe ulteriormente penalizzante per noi, visto che perderemmo 200 euro a testa - spiega Ilaria, uninfermiera -. Per poter manifestare dobbiamo attendere che finisca il nostro turno o farlo prima che inizi».
In attesa che la situazione si sblocchi, sono molti gli aspetti della vicenda che non convincono i sindacati. La struttura infatti opera in regime di convenzione con la Regione Lazio, la quale avrebbe accumulato con la clinica un debito parecchio consistente: e lamministratore Antonio Sciarretta imputa a questo stato di cose i mancati pagamenti degli stipendi ai dipendenti. «Ma - obietta Maurizio Sciarpelletti, segretario provinciale dellUgl - sicuramente ha fruttato dei soldi laccordo di luglio con luniversità Tor Vergata, che qui ha aperto ununità operativa di ipertermia clinico-oncologica. A ciò vanno aggiunti gli incassi quotidiani delle visite private: non capiamo perché questo denaro non venga utilizzato per gli stipendi dei lavoratori».
Non sono comunque solo gli infermieri e gli ausiliari a lamentarsi, perché anche i fornitori avrebbero diversi crediti da vantare. I rappresentanti dellUgl, prima di Natale, hanno scritto allassessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia per illustrargli il problema, ma non hanno ottenuto nessuna risposta. «Non mi stupisco - commenta Sciarpelletti - dal momento che è palese il favore che gode la sanità pubblica a scapito di quella privata, a cui non vengono riconosciuti neanche i crediti pregressi».
E senza esito è stata anche la richiesta, presentata in Prefettura, di aprire un tavolo di confronto tra le parti.
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