Cronache

Quando le sfilate si facevano in salotto

Carla Valentino

Un viaggio affascinante alla scoperta della moda femminile degli ultimi decenni del XIX secolo: anche questo, per chi ancora non l'avesse visitata, offre la mostra «Ottocento in Salotto. Cultura, vita privata e affari tra Genova e Napoli», a cura di Caterina Olcese Spingardi, in corso fino al 9 luglio alla Galleria d'Arte Moderna di Nervi (orario: 10-19 tutti i giorni tranne il lunedì). Nella prima sala al pianterreno di Villa Saluzzo Serra una signora ingioiellata, in abito lungo di raso bianco, mantella bordata di pelliccia, ventaglio tra le mani e scarpine in tinta, spicca luminosa tra il velluto rosso a trama dorata dello sfondo e i toni caldi del tappeto che riveste il divano su cui sta seduta: è Teresa Oneto, figlia di un banchiere genovese e moglie del napoletano Benedetto Maglione, esponente dell'alta borghesia, di origine ligure. Il dipinto, a figura intera e dimensioni naturali, è stato eseguito da Domenico Morelli nel 1879 tenendo ben presente la lezione della grande ritrattistica genovese del Seicento (e del prediletto Van Dyck in particolare).
L'allestimento scenico rievoca l'ambiente e l'atmosfera del salotto culturale creato a Napoli dalla coppia Oneto-Maglione, pianista lei e violinista lui, entrambi appassionati d'arte contemporanea e di musica, molto attivi come collezionisti e generosi mecenati. Oltre a pregevoli dipinti della loro raccolta (di artisti meridionali, come Gemito e Palizzi, settentrionali come Induno e Ciardi, liguri come Luxoro e Rayper), sono esposti volumi antichi, spartiti e manoscritti musicali appartenuti ai Maglione, nonché ceramiche liguri e porcellane giapponesi di tipo simile a quelle che dovevano adornare la loro casa partenopea.
L'abito indossato da Teresa nel ritratto, sfarzosamente ornato di merletti, perle e volants, riflette le tendenze in voga alla fine degli anni Settanta dell'Ottocento: il busto stretto assicura l'ambitissima vita di vespa; scollatura profonda e strascico sono riservati ai modelli da sera. I capelli castani, divisi da una breve riga centrale e raccolti sul capo, scendono a coprire quasi completamente la fronte con ciocche corte e ricciute. Tramontata da un decennio l'enorme crinolina, la figura femminile è divenuta più sottile. L'ampiezza della gonna tende a raccogliersi dietro, spesso sostenuta dalla «tournure», apposita gabbia fatta di semicerchi d'acciaio e di molle. Teresa, comodamente seduta, la indossa o no? Difficile dirlo, anche perché intorno al 1879 la gabbia capricciosamente appare e scompare dal guardaroba delle signore.
Diversi esempi di vestiario, accessori e gioielli dell'epoca si possono ammirare in esposizione. Abiti da giorno, più pratici e disinvolti di quelli da sera, sono indossati dalla bella Erminia Radion nei quadri del pittore Benedetto Musso, cugino di Benedetto Maglione e protagonista insieme ad Erminia di una tormentata storia d'amore. Altri ritratti firmati da Domenico Morelli e da Francesco Oliva documentano il modo di vestire di personaggi maschili e femminili.

E due gessetti su tela di Eduardo Tofano immortalano i vezzosi cappellini indossati da Teresa Maglione Oneto e dalla cognata Cornelia con gli abiti da passeggio.

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