Quartiere Treccani Una fiaccolata contro la favela

Una sera d’estate con la minaccia della pioggia non ha fermato «la carica dei quattrocento» contro l’ennesima favela alle porte di Milano. Stavolta ad urlare il proprio «basta» all’illegalità e al degrado sono i residenti del quartiere Treccani, ormai «ex» oasi verde nel parco Ticinello, divenuto ultimo rifugio dei disperati nelle baraccopoli fatte di legno e lamiere e senza alcun servizio igienico. Racconti da brivido tra furti e tentate violenze sessuali alla luce del sole. Alla sfilata di ieri hanno preso parte anche altri comitati spontanei assediati dall’emergenza nomadi. Come quello di «via Padova sicura». «Ci schieriamo al fianco dei cittadini di queste vie che proprio come noi, al parco della Martesana o al rione Adriano, rivendicano il diritto di vivere liberi da presenze che minacciano ogni giorno la tranquillità e l’incolumità fisica dei milanesi», ripetono alcuni dei partecipanti alla fiaccolata.
All’iniziativa era presente il «Fronte dei Cittadini», assieme ad esponenti di Alleanza nazionale e Lega, di nuovo sul piede di guerra perché sul problema dei rom non cali definitivamente l’attenzione, anzi. Giovanni De Nicola, capogruppo di An in consiglio provinciale, avverte: «Questo è soltanto il primo di una serie di segnali che vogliamo dare agli amministratori della città. La gente è stufa delle promesse. Le fiaccole accese siano da monito per le istituzioni: basta presunti Patti per la legalità, è ora che a Palazzo Marino si passi ai fatti».

Il riferimento per nulla implicito è ai nomadi, reduci da Opera, ancora «parcheggiati» al Parco Lambro. De Nicola anticipa: «Torneremo presto in strada per ricordare all’assessore Moioli i suoi impegni. I 75 giorni prospettati ad aprile e che dovevano servire a trovare ai rom un’altra soluzione sono scaduti».

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