Spendereste 90mila euro per ristrutturare un peschereccio, farlo diventare un museo e abbandonarlo in un cantiere per sette mesi? Sicuramente no. Regione e Provincia forse. Anzi senza forse: sì. È la storia del Margherita Luisa costruito a Santa Margherita Ligure nel 1931 e, si dice, prima imbarcazione attrezzata per la pesca del gambero rosso. La vicenda inizia nel 2007. Il peschereccio, di proprietà del signor Mai, deve essere demolito. La questione giunge fino al consiglio provinciale. L'allora gruppo di An presenta una mozione per chiedere il mantenimento di un pezzo di storia. Accettato all'unanimità. Il peschereccio viene donato e la Provincia, con la collaborazione di Federcoopesca, decide di affidarlo all'Area Marina Protetta di Portofino che, più per pressioni politiche che per volontà, accetta il regalo. L'imbarcazione, lunga 17 metri e alta 5, diventerebbe un museo destinato ad ospitare, sulla terraferma, attività educative, ambientali e didattiche. Incontri frenetici si susseguono per trovare i necessari finanziamenti, stimati in circa 85mila euro. La Camera di commercio di Genova, inizialmente interessata, si tira fuori. Il Fai e l'associazione «Tuteliamo Santa», che si erano battute affinché il relitto venisse salvato, visti i preventivi di spesa, abbandonano la partita. Il Comune di Santa, con l'allora sindaco Claudio Marsano, promette di trovare gratuitamente uno spazio nel quale posizionare il Margherita Luisa a lavori ultimati. L'Area Marina Protetta di Portofino destina 10mila euro per il trasporto dal cantiere. Alla fine sono Regione e Provincia a mettere sul piatto gli 85mila euro necessari alla restaurazione dell'imbarcazione. Lavori che vengono effettuati a Lavagna, nel cantiere navale Sangermani, dal luglio del 2009 fino al novembre dello stesso anno. Il peschereccio è finalmente trasformato in museo: completamente in legno e con colori pastello è pronto a dare sfoggio di tutta la sua bellezza a residenti e turisti. Ma nessuna città può ospitarlo.
A Santa l'area prevista dall'ex sindaco Marsano era quella di Punta Pedale, vicino al «Covo di Nord Est». Lì però ci sono i lavori del depuratore che finiranno tra più di un anno. Il cantiere navale, da circa sette, mesi tiene la barca parcheggiata ad un costo giornaliero di 30 euro: oltre 5mila euro che si vanno ad aggiungere agli 85mila iniziali. Da Lavagna, con alcune lettere, hanno chiesto all'area Marina Protetta che l'imbarcazione venga portata via poiché il posteggio prolungato pregiudica l'arrivo di altri lavori. L'Area Marina Protetta non sa, tanto per rimanere in tema, che pesci pigliare: «Non c'è nessuna area - afferma il responsabile Giorgio Fanciulli - che possa ospitare il Margherita Luisa. Il sindaco Roberto De Marchi, subentrato nel 2009, fa orecchie da mercante e non risponde alle nostre lettere. La Regione e la Provincia, inoltre, non si sono più interessate della vicenda». Per il primo cittadino di Santa Margherita Ligure la situazione è paradossale: «Lo spazio non c'è e in città il peschereccio non arriverà. Anche perché - continua De Marchi - se lo mettessimo lì dove c'è la discoteca, tempo una settimana e i giovani gli darebbero fuoco. Spendere i nostri soldi per un'opera non collocabile è stato uno spreco gravissimo».
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