«Quell’imprenditore-politico ha solo pagato dei manifesti dove c’era anche la sua faccia»

Romano La Russa è «amareggiato che quarant’anni di vita politica siano oscurati da un presunto errore burocratico di quattro o cinquemila euro da dividersi in due campagne elettorali».
Di che errore parla?
«Sembrava fosse un nostro errore non aver messo qualcosa nella rendicontazione, ma poi ci siamo ricordati che non ho mai ordinato all’amico Ruffino né manifesti né altro».
E allora perché lui li ha fatti stampare?
«Ruffino, che appunto è un amico politico e fa parte del coordinamento regionale del Pdl, proviene da un’area politica diversa dalla mia».
Cioè dall’Udc..
«Sì, dall’area che era contraria ad abbandonare il centrodestra quando alle Provinciali di Milano l’Udc ha scelto di non sostenere Podestà. E a un certo punto lui ha fatto con tre o quattro amici della sua area politica un manifesto che diceva: “Io voto la Russa”».
Ma anche se piccolo, perché non registrare il finanziamento, come prevede la legge?
«Mi è sfuggito nel rendiconto. Noi non lo abbiamo segnato, lui non so come lo abbia registrato. Magari è stata una dimenticanza, io non gli ho ancora parlato. Se glielo avessi ordinato io... Certo, forse avrei dovuto registralo. Il mio committente rientra domani mattina, rivedremo tutto».
E la seconda campagna elettorale?
«Ero candidato in provincia di Vercelli: avremo affisso 400 manifesti in tutto. E alle provinciali non ho obbligo di registrazione».
Ha detto di essere pronto a chiarire davanti ai giudici.
«Ho come sempre massima fiducia nella magistratura, però è un po’ anomalo che io abbia ricevuto un avviso di chiusura indagini senza aver mai ricevuto un avviso di garanzia. Fa un po’ pensare. E poi per 4-5mila euro in due campagne elettorali... Evito ulteriori commenti perché la mia fiducia nella magistratura è totale».
Mai avuto problemi con la giustizia?
«Da ragazzino, ma per adunata sediziosa o manifestazione non autorizzata...

Non per cose del genere, in 40 anni di vita politica trascorsi a difendere la legalità».
Ha parlato con Formigoni?
«Sì. E non abbiamo parlato di dimissioni. Ma un secondo prima che me lo chieda, sono pronto a dimettermi. Le dimissioni sono il mio ultimo problema, se sono d’intralcio».

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