Le botteghe storiche come Panda da salvare? Quasi. In centro continuano a chiudere i battenti, colpa soprattutto del caro-affitti che, come ha denunciato anche lUnione del commercio sulle nostre pagine nei giorni scorsi, sono balzati verso lalto del 30 per cento negli ultimi due anni. «Il Piano di governo del territorio garantirà il futuro dei negozi storici e delle botteghe di vicinato», parola dellassessore allUrbanistica del Comune Carlo Masseroli, «papà» del Pgt su cui da lunedì prossimo si accenderà in aula la battaglia degli emendamenti. Premessa: «Le piccole botteghe per noi fanno città, sono un valore, contribuiscono alla sicurezza e alla qualità della vita dei quartieri». Dunque: sono servizi e come tali saranno trattati. «Se si considerano servizi - spiega lassessore - vuol dire che sono utili alla città e nel momento in cui non sono in grado di stare in piedi con le loro forze, deve intervenire lamministrazione». E spiega come questa filosofia si lega, nel concreto, con il documento che manderà in pensione il vecchio piano regolatore. Gli spazi occupati dai negozi che hanno ottenuto il marchio di Botteghe storiche, vengono considerati uno «zero». Il proprietario può mettere sul «mercato delle volumetrie» - un meccanismo che verrà inaugurato proprio dal Pgt - quella superficie che può essere comprata come diritto a costruire gli stessi metri quadrati in un altro quartiere. A quel punto non è più giustificato tenere alle stelle il costo dellaffitto per linquilino-bottegaio, ma si dovranno rispettare i canoni concordati con il Comune. «Saranno prezzi convenzionati» precisa Masseroli. Non vale solo per le Botteghe storiche, insiste, ma anche per quei negozi di vicinato come fruttivendoli o panetterie che rischiano di essere inghiottiti dai supermercati. «Dove ci saranno nuove realizzazioni, specie in periferia - prosegue lassessore - faremo sì che le volumetrie occupate non vengano conteggiate negli indici totali, ma siano degli spazi in più che permettiamo di costruire. Purché vengano affittati anche questa volta a canone convenzionato». Il consiglio comunale potrà dettare le regole scegliendo esattamente per quali tipologie merceologiche adottare questa leva. E in quali zone, a seconda delle esigenze. «È una proposta che la giunta lancia, sta allaula valutare se e come coglierla. Sicuramente molto innovativa, sarebbe uno strumento fondamentale per proteggere i negozi che rischiano di chiudere».
Sul Pgt è pronta una valanga di emendamenti e, con il bilancio di previsione già «in coda» e da approvare in aula a febbraio, contenere i tempi è più che una necessità. Ma se saranno più di ottocento, come sembra, è difficile che la discussione si possa chiudere nel giro di tre settimane.
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